A tavola i nostri discorsi hanno preso spunto dall’arrivo in refettorio d’un grosso pacco. Italo, leggendo l’interrogativo partito dal mio sguardo, mi informa: “Contiene il materiale cartaceo destinato in missione: calendari, libri di divulgazione cristiana e quant’altro serva alla evangelizzazione della chiesa malgascia.”
Alla mia domanda sulla qualità, capacità e indirizzo dell’editrice in causa, la risposta è: “E’ un’editrice molto stimata da sacerdoti e religiosi che scrivono o vogliono divulgare le loro composizioni in maniera economica, semplice, ma anche dignitosa.
Chiunque se ne serva rimane avvinto dalla veste ricca e attraente con cui si pubblicizza. Posso dirti che qualsiasi “stupidaggine” le sia consegnata, viene lavorata, vestita in modo regale. Insomma è un’editrice che esalta anche ciò che sembra insignificante.
Ho subito pensato al valore che l’editrice umana tributa ai re, al non valore attribuito al pezzente; alla potenza dell’atleta, alla debolezza del vecchio e alla fragilità del bambino.
Mi sono soffermato su Colui che ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili sollevandoli dalla polvere.
La meraviglia suscitata da tale “Editore” sta nell’ esaltare ciò che non vale, per confondere chi crede di valere. Mi pare che Teresa di Lisieux ci invita con il suo stupore a consegnarci, così come siamo, all’editrice divina che è l’Amore: “Nulla è piccolo – cioè anche il piccolo è grande – di ciò che facciamo per amore”.
Ciao da p. Andrea
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