Le scuole scendono in campo per educare i giovani a un corretto utilizzo di Internet. Succede a Roma, dove domani, martedì 1 aprile, arriva il progetto “Per un web sicuro”, promosso da Moige - movimento italiano genitori, TrendMicro e Cisco, in collaborazione con Google Italy e con la Polizia Postale e delle Comunicazioni. Giunto alla sua terza edizione, il progetto farà tappa nelle scuole medie dell’Istituto Comprensivo di Via dei Torriani di Roma e dell’Istituto Comprensivo San Nilo di Grottaferrata (Rm).
Nei due istituti docenti, alunni e insegnanti si confronteranno sul tema della sicurezza in Rete. Gli insegnanti comunicheranno ad alunni e famiglie degli studenti il metodo più adatto per navigare in Internet, i sistemi di parental control e i filtri migliori da utilizzare. Non verranno trascurate inoltre le insidie che cela la Rete, come l’adescamento online, la pedopornografia, la pornografia, il cyber bullismo, i videogiochi interattivi.
I dati emersi da un’indagine del Moige, condotta dal prof. Tonino Cantelmi, professore incaricato di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università Lumsa, non sono affatto confortanti. Su un campione di circa 1000 studenti delle scuole elementari, medie e superiori, circa 9 minori su 10 navigano in Rete tutti i giorni. Ebbene, il 18% degli intervistati afferma di passare il proprio tempo davanti al pc più di tre ore al giorno: di questi, 5 su 10 ha dagli 11 ai 13 anni.Sono invece circa l’8% i bambini che si connettono ad Internet per più di 5 ore e hanno meno di 10 anni.
Incide sul fenomeno anche la più alta disponibilità all’utilizzo del mezzo, giacché 9 ragazzi su 10 possiedono un pc a casa. La maggioranza di questi giovani (il 57,6%) afferma di utilizzare Internet in assenza dei genitori. Nella fascia d’età tra i 14 e i 20 anni, 8 ragazzi su 10 risultano privi del controllo diretto di un adulto.
L’indagine rivela che l’utilizzo di Internet è finalizzato principalmente a “socializzare” e “incontrare”. Soltanto 1 su 10 degli intervistati si connette per studiare e fare ricerche. Preoccupante quel 16% che dichiara di connettersi per distrarsi da emozioni spiacevoli. Non meno di questi altri dati: il 37% degli intervistati afferma che spesso o sempre passa del tempo davanti al pc senza accorgersene, il 21% attende con ansia il momento in cui si può collegare ad Internet e il 24% dei ragazzi afferma di non riuscire a rimanere tranquillo se per un giorno non può navigare.
L’assenza di un attento controllo da parte dei genitori (solo il 18,6% impartisce dei limiti di tempo nell’utilizzo del pc ai loro figli contro un 35% che addirittura non si è mai posto il problema) produce effetti oltremodo pericolosi. L’11% dei ragazzi dichiara di visitare siti non adatti alla loro età, un minore su tre (30%) afferma di esplicitare raramente la propria identità quando è collegato e il 28% ha fatto amicizia con estranei.
C’è poi il 14% degli intervistati che ha incontrato le persone conosciute su Internet e il 13% dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni, che ha scambiato il suo numero di cellulare con gli estranei contattati tramite chat.
Aspetto preponderante del fenomeno è la disinibizione sessuale dei giovani veicolata dalla Rete. 6 ragazzi su 10 dichiarano senza remore di essersi divertiti nel ricevere o inviare foto o video “hot”. I mittenti sono soprattutto amici (38,6%), mentre i fidanzati o le fidanzate rappresentano una quota assai inferiore. L’effetto collaterale di questo costume può rivelarsi la pubblicazione di queste immagini da parte di altri, generando così “forti e costanti umiliazioni”. Risulta infatti che 6 adolescenti su 10 hanno almeno una volta utilizzato foto o video per prendere in giro qualcuno.