La consueta udienza generale del mercoledì il 27 febbraio ha assunto un significato che a ragione si può dire storico: infatti è l’ultimo appuntamento pubblico in Piazza San Pietro di Benedetto XVI come Vescovo di Roma, Successore di san Pietro, ossia Papa.
Per una felice coincidenza in tale occasione – in seguito ad una richiesta accolta dalla Prefettura della Casa Pontificia prima ancora dell’annuncio delle sue dimissioni – è stata programmata al termine dell’udienza la consegna personale a Benedetto XVI di copia delle Fonti Clariane pubblicate a cura del frate minore padre Giovanni Boccali presso le Edizioni Porziuncola di Assisi. Comprensibilmente, a motivo dell’eccezionale affluenza, il dono è stato portato direttamente al Palazzo Apostolico.
Certamente papa Benedetto XVI apprezza tale dono e si può essere certi che sarà tra i libri che porterà con sé nei prossimi anni, anche a motivo della sua affezione a santa Chiara. Ad Assisi ancora ricordano quando nella Domenica delle Palme del 2003 – aprendo il 750° Centenario della morte dell’Assisiate (1253-2003) – parlando a braccio citò in modo preciso e appropriato brani degli scritti e delle agiografie di Chiara d’Assisi, mostrando una conoscenza personale di tali fonti.
L’affezione alla Santa d’Assisi l’ha mostrata anche durante il suo pontificato, come provano gli interventi a lei dedicati. Papa Benedetto XVI ha mostrato nelle sue catechesi come, contrariamente a quanto spesso si afferma, nella storia della Chiesa vi sono numerose donne che hanno avuto un ruolo di primaria importanza. Tra queste certamente figura santa Chiara d’Assisi: infatti, come si può vedere nelle Fonti Clariane appena edite, la sua corrispondenza con Agnese di Praga è uno dei casi più unici che rari di corrispondenza femminile medievale a noi giunto. Inoltre la sua Regola confermata da papa Innocenzo IV è il primo caso di una regola per donne, per di più opera di una donna. Anche una delle sue biografie è scritta da una donna, suor Battista Alfani, una clarissa del secolo XV che ha anche tradotto in italiano con estremo rigore filologico il Processo di canonizzazione di Chiara d’Assisi.
Proprio i rapporti con il papato sono un tratto caratterizzante la vita di santa Chiara d’Assisi, tanto che avendo ricevuto la visita di Innocenzo IV due giorni prima di morire, con le lacrime agli occhi invita le sorelle a lodare il Signore perché le aveva concesso non solo di riceverlo nell’Eucaristia, ma anche di “vedere il suo vicario”.
Veramente un segno provvidenziale che proprio al termine del suo pontificato vengano donate a Benedetto XVI copia delle Fonti Clariane, espressione di gratitudine per il suo apporto alla conoscenza della Santa d’Assisi, ma anche augurio che Chiara lo accompagni nel suo cammino e segno dell’affetto e della preghiera con cui il mondo francescano e clariano vuole accompagnarlo.