I contenuti degli atti dell’indagine sulla fuga di notizie riservate sulla Santa Sede sono ora noti solo a papa Benedetto XVI, e rimarranno unicamente a disposizione del suo successore.
Lo ha riferito un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, specificando che stamattina il Pontefice ha ricevuto in udienza i cardinali Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi, membri della Commissione d’indagine sulla fuga di notizie, accompagnati dal Segretario, P. Luigi Martignani, O.F.M. Cap..
Al termine dell’incontro, che segna lo scioglimento della Commissione, il Santo Padre ha ringraziato i tre porporati “per il proficuo lavoro svolto, esprimendo soddisfazione per gli esiti dell’indagine”, si legge nella nota della Santa Sede.
L’indagine, infatti, “ha consentito di rilevare, accanto a limiti e imperfezioni propri della componente umana di ogni istituzione, la generosità, rettitudine e dedizione di quanti lavorano nella Santa Sede a servizio della missione affidata da Cristo al Romano Pontefice”.
Benedetto XVI ha infine stabilito che gli atti dell’indagine, del cui contenuto solo il Papa è a conoscenza, “rimangano a disposizione unicamente del nuovo Pontefice”.
I cardinali Herranz, De Giorgi e Tomko, tutti e tre ultraottantenni, quindi non elettori, non parteciperanno al conclave. Saranno tuttavia presenti alla Congregazione Generale che stabilisce l’inizio della votazione per il nuovo pontefice.
Nel corso della Conferenza stampa che si è svolta questa mattina in Sala Stampa Vaticana, ad una domanda circa la possibilità che i tre cardinali possano riferire del rapporto, Padre Federico Lombardi ha spiegato che i tre porporati incontreranno gli altri cardinali ed è nella loro facoltà di informare o meno gli altri porporati.