È morto a Catania, all’età di 47 anni, Salvatore Crisafulli. La sua dolorosa vicenda è legata soprattutto al risveglio dal coma, allora definito dai medici come “vegetativo permanente”, avvenuto nel 2005, due anni dopo un incidente motociclistico.
Da otto anni, Crisafulli era in grado di comunicare con gli occhi attraverso uno speciale computer a scansione ed aveva potuto raccontare come, anche nel primo biennio dopo l’incidente, egli era in grado di ascoltare e riconoscere distintamente le voci.
Assieme al fratello Pietro, Salvatore Crisafulli aveva fondato l’associazione onlus “Sicilia Risvegli” al fine di aiutare persone in situazioni post-comatose.
La sua storia è stata raccontata nel libro Con gli occhi sbarrati, realizzato da Pietro Crisafulli, con la collaborazione della giornalista Tamara Ferrari.
Per anni la famiglia Crisafulli aveva nutrito speranze per un recupero o quantomeno un miglioramento delle condizioni fisiche di Salvatore, in particolare attraverso le cellule staminali, ma la possibilità di cura non venne autorizzata dal giudice.
Ne seguì una lunga battaglia legale, il cui ultimo passo è stato, lo scorso 12 febbraio, il ricorso al tribunale di Catania, per sottoporre Salvatore alla cura a base di staminali. In questi giorni il paziente attendeva la visita di un medico designato dal tribunale ma, negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate, fino alla morte, sopraggiunta stamattina per arresto cardiaco.
Lo scorso luglio Salvatore Crisafulli aveva lanciato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni in cui sono abbandonati i disabili come lui, e “contro un sistema sanitario che per interessi economici costringe la gente a vegetare”.
[Leggi intervista a Pietro Crisafulli, realizzata da Irene Bertoglio]