Lettura
Nel testo del Levitico, in quella sezione che abitualmente è chiamata “codice di santità”, è proposta una serie di precetti in negativo: «Non ruberete… non opprimerai… non ti vendicherai…». È proposto un modo nuovo di essere al mondo. La motivazione unica di fondo è: «Io sono il Signore… Io Signore, vostro Dio, sono santo», dunque «siate santi». Siamo introdotti alla scenografia più straordinaria, proposta dall’evangelista Matteo, nel “giudizio universale”.
Meditazione
Il testo evangelico, con la presenza prima qualificata «il Figlio dell’uomo», poi «il re», ci attesta la separazione più eloquente e straordinaria della storia, ben più significativa della divisione delle acque del Mar Rosso: le pecore, “i benedetti” da una parte, le capre “i maledetti” dall’altra parte. E questo può avvenire rileggendo e riproponendo la storia di ciascuno di noi con precisi comportamenti, che da un lato ci avvisano della “memoria” di Dio e dall’altra avvalorano in modo incredibile le piccole scelte quotidiane, fatte ogni giorno, in casa, e per il prossimo vicino e lontano. Dar da mangiare, dar da bere, accogliere lo straniero, vestire la persona nuda, visitare l’ammalato, andare a trovare il carcerato. Sei azioni, già elencate dal profeta Isaia, che saranno poi riprese nella storia della Chiesa e dai santi dottori (Sant’Anselmo, San Tommaso d’Aquino infine San Raimondo di Peñafort) e chiamate “sette opere di misericordia corporali e sette opere di misericordia spirituale”; le opere della fede, le opere dell’amore. Rilevante è cogliere la portata “sacramentale” di questo gesto: Gesù presente nell’affamato, nello straniero, nel malato, nel carcerato. «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». Siamo sempre toccati “nel cuore”, nel vivo, da questa pagina. Ogni giorno è occasione per vivere questa interpellanza; il Signore ci chiama, ci sceglie, ci può porre nella condizione di “benedetti”, in grado, cioè, di continuare la Sua opera creatrice e di riproporre la Sua presenza che, in noi e attraverso noi, ama.
Preghiera
La tua Parola Signore rinfresca l’anima; fa gioire il cuore; è fedele per sempre. Fa’ che la mia preghiera, i miei pensieri, le mie scelte siano sempre azioni d’amore verso tutti, sorelle e fratelli.
Agire
Voglio scegliere e porre attenzione buona, operando uno dei gesti di “benedizione” richiamati da Gesù nel Vangelo di Matteo.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it