Benedetto XVI ha ricevuto oggi nel suo studio privato nel Palazzo Apostolico, il presidente del Guatemala, Otto Fernando Pérez Molina. Nel colloquio, che è durato circa 25 minuti, il Papa ha parlato in italiano.
In un’intervista concessa a ZENIT, il Presidente ha detto che è rimasto impressionato dalla pace spirituale del Papa, il che conferma come le dimissioni siano state un atto di grande responsabilità.
Che impressione le ha fatto il Papa?
Otto Fernando Pérez Molina: Ho avuto l’impressione che il Papa abbia preso una decisione in maniera ferma e cosciente. L’Ho visto allegro e sorridente. In merito alle questioni di cui abbiamo parlato, il Papa è stato molto chiaro, ha espresso giudizi con grande profondità e tranquillità. L’ho trovato con un animo sereno.
Ha detto qualcosa in merito alla rinuncia?
Otto Fernando Pérez Molina: Le sue parole sono state molto sagge, ho visto un Santo padre, consapevole del fatto che è stata una decisione difficile, ma come mi ha detto, si trattava di una responsabilità che doveva assumere. Gli ho detto che in un primo momento la notizia mi ha sconvolto, ma ora sosteniamo la Sua decisione. Gli ho chiesto di continuare a pregare per la pace nel mondo e in particolare per il Guatemala.
Lei conosceva già il Pontefice Benedetto XVI?
Otto Fernando Pérez Molina: Non avevo mai avuto l’occasione di incontrarlo prima, ma mi sentivo come se lo avessi già conosciuto. L’ho trovato molto cordiale e sorridente, ha cominciato a parlarmi già appena mi ha ricevuto. Il Papa mi ha fatto sentire a mio agio.
Quali argomenti avete trattato?
Otto Fernando Pérez Molina: Abbiamo parlato dell’emigrazione, della difesa della vita, della lotta contro la fame, e in particolare della violenza legata al traffico di droga. Il Papa è ben consapevole della situazione in Guatemala, di ciò che sta accadendo e dei problemi di cui soffre il nostro paese.
Problemi di sicurezza interna o esterna?
Otto Fernando Pérez Molina: Il problema riguarda la sicurezza interna. Alle frontiere non abbiamo nessun problema. Tutto il Centroamérica sta camminando verso l’unificazione.
E’ vero che il futuro Papa è stato invitato dal Guatemala?
Otto Fernando Pérez Molina: Sì, ho detto che uno degli scopi dell’incontro era l’invito in Guatemala. Benedetto XVI mi ha sorriso e mi ha detto che ci penserà il prossimo Papa.
Che cosa le ha detto il pontefice in materia di immigrazione?
Otto Fernando Pérez Molina: Mi ha detto che la condizione degli emigranti è sempre stata una preoccupazione della Chiesa. La metà dei vescovi degli Stati Uniti sono ispanoamericani e la Chiesa accompagna e tutela i diritti dei migranti, non solo sul piano giuridico ma anche con attività si assistenza nelle chiese quali corsi per imparare l’inglese. In effetti, gli immigrati latinoamericani e guatemaltechi sono accompagnati e sostenuti dalla Chiesa negli Stati Uniti. E’ la volontà del Pontefice ed è la linea che segue la Chiesa cattolica.
Perché l’immigrazione è un problema?
Otto Fernando Pérez Molina: Ho spiegato di sperare in una minore emigrazione da parte dei cittadini del mio paese perché questo fenomeno disintegra le famiglie. E il Papa ha perfettamente ragione quando sostiene che dobbiamo prevenire ed evitare in ogni modo la disgregazione del nucleo familiare. Sostenere la famiglia è l’unico modo per far crescere la nostra economia e creare opportunità di lavoro.