di Melania Arnolfini
ROMA, mercoledì, 28 novembre 2012 (ZENIT.org).- Martedì 27 novembre alle ore 19, presso il Centro Culturale Paolo VI nella bellissima cornice della Rettoria Sant’Ivo alla Sapienza a Roma, si è tenuto un interessante incontro dedicato a “Caravaggio e il linguaggio dell’arte”. L’iniziativa si colloca entro una duplice cornice culturale: – la “Settimana della Filosofia”, organizzata dal Vicariato e dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria, con l’entusiastica promozione di Sua Ecc.za Mons. Lorenzo Leuzzi; – il ciclo triennale “Arte Cultura Tecnica” organizzato dal Centro Culturale Paolo VI-Sant’Ivo alla Sapienza, con la direzione del prof. don Mauro Mantovani, instancabile organizzatore di eventi capaci di attraversare tutti i campi della cultura. Il ciclo precedente 2009-2012 è stato dedicato ad un’altra variazione sul tema culturale ovvero “Fede Cultura Scienza”.
Il ciclo “Arte Cultura Tecnica” è stato inaugurato il 30 ottobre da Sua Em.za il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura ed ha preso avvio proprio martedì sera con la serata dedicata a “Caravaggio e il linguaggio dell’arte”. L’incontro, presieduto ed introdotto da don Mauro Mantovani, ha avuto uno svolgimento dialogico tra il prof. Rodolfo Papa e il prof. Graziano Perillo. Il prof. Perillo, illustre medievista, docente di Storia della filosofia medievale presso la Università Pontificia Salesiana, ha svolto il ruolo di discussant dirigendo la serata mediante intelligenti e penetranti domande rivolte al prof. Rodolfo Papa, poliedrica figura culturale, artista e pittore (ha realizzato numerose opere di arte sacra, tra cui la Cappella di Gesù Nazareno nella Basilica di san Crisogono a Roma, l’intera decorazione pittorica della Antica Cattedrale di Bojano, Campobasso, il ciclo pittorico della Cattedrale di Sulmona promosso da sua Ecc.za mons. Angelo Spina e il ciclo sulla Eucaristia per la Cripta della Cattedrale di Karaganda in Kazakhstan, recentemente inaugurata da Sua Em.za card. Sodano), teorico e filosofo dell’arte (insegna Storia delle teorie estetiche presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana, ed ha scritto numerosi testi di filosofia dell’arte) e storico dell’arte (ha pubblicato innumerevoli monografie dedicate in modo particolare alla pittura tra XVI e XVII secolo, e in modo speciale si è dedicato allo studio di Leonardo e di Caravaggio, anche se non trascura lo studio dell’arte contemporanea, ed è di prossima pubblicazione una sua monografia sull’Iperrealismo).
Come ha ricordato in apertura di serata il prof. Perillo, le più recenti “fatiche” del prof. Papa sono state la scrittura del libro Discorsi sull’arte sacra (con l’introduzione del card. Cañizares, Cantagalli, Siena 2012) e la partecipazione al XIII Sinodo dei Vescovi in qualità di “adiutor” ovvero esperto.
Il prof. Papa ha spiegato come il linguaggio di Caravaggio sia costituito di innovazioni semantiche entro la padronanza dei segni tradizionali; in particolare ha messo in evidenza la risemantizzazione dei segni michelangioleschi compiuta da Caravaggio: per esempio l’utilizzo del linguaggio della Cappella Sistina nella redazione del ciclo di San Matteo per la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma.
Nell’ora e mezzo del dibattito si sono toccati svariati temi, legati alla interpretazione, alla iconologia, alla storiografia, alla filosofia dell’arte, alla teologia dell’arte sacra, ed è emersa la continuità nella innovazione del linguaggio artistico caravaggesco.
Il pubblico era particolarmente numeroso, tanto da superare la capienza dei posti a sedere, pur costantemente arricchiti di sedie dai solerti organizzatori; i presenti erano perlopiù docenti e studenti universitari.