di Salvatore Cernuzio

ROMA, lunedì, 30 luglio 2012 (ZENIT.org) – E’ una storia sconvolgente di conversione dei nostri giorni quella di Leah Libresco, la popolare blogger americana atea responsabile del “Patheos Atheist Portal”.

Lo scorso 18 giugno un post di questa giovane filosofa, laureata a Yale e collaboratrice dell’Huffington Post, ha decisamente scioccato i numerosi followers – soprattutto atei - del suo blog, facendo presto il giro del mondo.

“Questo è il mio ultimo post” annunciava drastico il titolo dell’articolo dove la blogger dichiarava di aver trovato finalmente la risposta a quella sua “morale interna” che finora l’ateismo non riusciva a soddisfare: il cristianesimo. La risposta, cioè, che Leah da anni respingeva e confutava con “spiegazioni che cercano di inserire la moralità nel mondo naturale”.

“Per anni ho tentato di argomentare da dove derivasse la legge morale universale che riconoscevo presente in me” ha spiegato la blogger; una morale “oggettiva come lo è la matematica e le leggi fisiche”. In questa ricerca continua di risposte, Leah si è rifugiata, ad esempio, nella filosofia o nella psicologia evolutiva.

“Non pensavo affatto che la risposta fosse lì” ammette, ma al contempo “non potevo più nascondere che il cristianesimo dimostrasse meglio di ogni altra filosofia quello che riconoscevo già come vero: una morale dentro di me che però il mio ateismo non riusciva a spiegare».

I primi “segni” di conversione sono arrivati il giorno della domenica delle Palme, quando la blogger partecipa a un dibattito con gli alunni di Yale per spiegare da dove deriva la legge morale. Durante la spiegazione, viene interrotta da un ragazzo che “cercava di farmi ragionare – come lei stessa ricorda – chiedendomi non di portare le spiegazioni di altri, ma di dire cosa ne pensassi io”.

“Non lo so, non ho un’idea certa” è la risposta della donna davanti alla semplice ma spiazzante domanda. “La tua migliore ipotesi?” incalza il giovane, “non ne ho una” replica lei.

“Avrai pur qualche idea” continua lui; “non lo so… insomma penso che la morale sia innamorata di me o qualcosa del genere” prova a dire la filosofa, ma il ragazzo a questo punto le dice cosa pensava.

Riflettendo, racconta la donna, “mi accorsi che, come lui, credevo che la morale fosse oggettiva, un dato indipendente dalla volontà umana”. Leah scopre quindi di essere anche lei credente “in un ordine, che implica qualcuno che lo abbia pensato” e “nell’esistenza della Verità, nell’origine divina della morale”.

“Intuivo – spiega ancora – che la legge morale come la verità potesse essere una persona. E la religione cattolica mi offriva la strada più ragionevole e semplice per vedere se la mia intuizione fosse vera, perché dice che la Verità è vivente, che si è fatta uomo”.

Chiedendo poi a quel ragazzo cosa le suggerisse di fare, la filosofa atea convinta, inizia a pregare con lui la compieta nel Libro dei salmi e continua “a farlo sempre, anche da sola”.

Anni e anni di teorie, prove, convinzioni, sgretolati quindi davanti all’unica Verità: Dio. Riportata sul portale, la storia di Leah ha provocato reazioni contrastanti e milioni di commenti. Basti pensare al fatto che sia stata postata su Facebook 18 mila volte e che la sua pagina web ha ricevuto, secondo il direttore del blog, Dan Welch, circa 150 mila contatti.

Molti commenti sono accusatori, persone atee che si sentono “tradite” da quella che era per loro una leader. Molti altri, invece, vengono dai cattolici che, al pari dei tanti non credenti, seguivano il blog. Alcuni esprimono le proprie congratulazioni e dichiarano: “Sono così felice per te. Ho pregato tanto. L’avventura è appena cominciata”.

Intervistata dalla Cnn, la Libresco ha comunque confessato di averancora molto da capire e studiare su quello che sostiene la Chiesa circa la morale, come ad esempio la questione sull’omosessualità che la lascia ancora “confusa”. “Ma non è un problema” ha affermato, in quanto tutto ciò di cui si è convinta “è ragionevole”.

Dopo la conversione, la donna ha cercato anche una comunità di cattolici, “scandalizzando gli amici” più increduli.  “Se mi chiedono come sto oggi rispondo che sono felice – dice la blogger - Il periodo migliore in cui vivere è quando ti accorgi che quasi tutto ciò che pensavi vero, in realtà è falso”.

Sempre alla Cnn, la blogger ha raccontato di sentirsi “rinata una seconda volta”: “È bellissimo partecipare alla Messa e sapere che lì c’è Dio fatto carne – ha dichiarato - un fatto che spiega tante cose altrimenti inspiegabili”.

A questo punto, la domanda che più incuriosisce è cosa farà Leah del suo popolare blog ateo? Un interrogativo che ha assillato la stessa autrice ogni giorno da quella fatidica sera a Yale.

“Smettere di scrivere? – racconta nel suo post - Continuare in uno stile cripto-cattolico sperando che nessuno se ne accorgesse (come del resto ho fatto nell’ultimo periodo)?”. Dopo lunghe riflessioni, la soluzione è stata un’altra: “A partire da domani, il blog chiamerà “Patheos Catholic channel” e verrà utilizzato per discutere con gli atei convinti, come faceva prima con i cattolici.

Il motivo? “Se uno è leale – spiega - non ha paura di mettersi in discussione. Io ho ricevuto una risposta a quello che cercavo perché ho accettato di mettermi in discussione davvero. La cosa interessante di molti atei è che fanno critiche e chiedono le prove. Una cosa utilissima alla Chiesa, di cui non deve aver paura perché sta dalla parte dei fatti e della ragione”.

Un incoraggiamento, infine, conclude il post, quasi un addio della Libresco ai suoi numerosi lettori atei: “Qualunque sia il tuo credo religioso fermarsi e pensare a quello in cui si crede è una buona idea e se così capisci che c’è qualcosa che ti costringe a cambiare idea, non spaventarti e ricordati che la tua decisione può solo migliorare la tua visione delle cose”.