Nuovi studi storici sull'Opus Dei

La nascita della “leggenda nera” dei rapporti col franchismo

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ROMA, mercoledì, 25 luglio 2012 (ZENIT.org).– È uscito il sesto numero di Studia et documenta, la rivista di carattere accademico dedicata alla storia dell’Opus Dei e del suo fondatore, san Josemaría Escrivá.

La prima sezione, composta da vari articoli, è dedicata alla relazione di amicizia di san Josemaría con alcuni intellettuali del secolo scorso. Tra questi c’è un personaggio della Spagna dell’epoca noto per la sua opposizione al franchismo: Rafael Calvo Serer, Ordinario di Storia e promotore di pubblicazioni culturali e giornalistiche, le cui idee politiche lo hanno portato a scontrarsi con il regime e alla conseguente chiusura del quotidiano “Madrid”, di cui era Direttore. Calvo Serer era membro dell’Opus Dei, e aveva accolto lo spirito trasmesso da san Josemaría per viverlo in piena libertà, e con profondo senso cristiano, nella propria attività culturale e politica. Altri personaggi con cui strinse rapporti di amicizia sono stati José María Albareda Segretario del Consiglio Superiore di Ricerche Scientifiche e protagonista nella vita scientifica spagnola per quasi trent’anni con la sua attività di ricerca nel campo dell’edafologia, Mons. José López Ortiz, vescovo e storiografo di Diritto e il canonista belga Willy Onclin che ebbe un ruolo determinante nella riforma del Codice di Diritto Canonico del 1983.

Lo storico Jaume Aurell affronta in un ampio studio il tema della nascita del mito o della “leggenda nera” sull’Opus Dei nella Spagna franchista, spiegando i meccanismi che guidano il formarsi di queste visioni semplificatrici sulle persone e istituzioni nelle società post-moderne. La differenza tra la realtà dell’Opus Dei e la sua immagine pubblica in quegli anni si manifestava in opposte ed errate valutazioni: alcuni esponenti del cattolicesimo spagnolo del dopoguerra, infatti, la dipingevano come una “pericolosa novità” o “eresia”, altri la consideravano un’organizzazione conservatrice, orientata a realizzare le proprie ambizioni politiche ed economiche e, più tardi, addirittura come un embrione franchista e integralista.

Un altro articolo ripercorre i primi passi dell’Opus Dei a Roma e in particolare l’incontro di san Josemaría con due dei principali protagonisti della storia della Chiesa nel XX secolo: Papa Pio XII e uno dei suoi più stretti collaboratori, Mons. Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI. Questi incontri segnarono la storia delle relazioni future tra l’Opus Dei e la Santa Sede.

Infine viene pubblicato l’inedito racconto di Juan Jiménez Vargas, uno dei primi membri dell’Opus Dei, sugli inizi dell’Opera di san Raffaele (1933-1935): l’insieme di attività di formazione cristiana per i giovani a cui, nella sua vita, san Josemaría Escrivá dedicò tante energie e che ha caratterizzato l’attività dell’Opus Dei fin dagli inizi.

Studia et documenta è una rivista specializzata curata dall’Istituto Storico San Josemaría Escrivá dal 2007. Accoglie studi scientifici di ambito storico, teologico, giuridico, sociologico ecc. 

Per ulteriori informazioni: 

www.studiaetdocumenta.org
www.opusdei.org

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ZENIT Staff

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