Il Cortile dei Gentili: Dialogo e confronto nel terzo millennio

Il prossimo incontro sarà a Stoccolma, in Svezia

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di Natalia Martone

ROMA, lunedì, 16 luglio 2012 (ZENIT.org) – Il Cortile dei Gentili è uno spazio d’incontro e dialogo tra credenti e non credenti, accolto e sviluppato dal Pontificio Consiglio della Cultura, sotto la presidenza del cardinale Ravasi, su suggerimento di Papa Benedetto XVI durante gli auguri alla curia romana nel 2009.

Il Cortile dei Gentili è un’occasione, una possibilità di dialogo veritiero tra persone disposte a spingersi a limite del proprio credo, senza abbandonare la propria identità, per avvicinarsi a chi gli sta di fronte, pronto allo stesso passo. In questo senso, siamo tutti credenti perché disposti a fidarci dell’altro, a confrontarci con lui: molti dei non credenti o atei intervenuti al Cortile dei Gentili hanno rifiutato di definirsi tali preferendo appellativi come “Gentile” o “Umanista”. Il professor Lluis Pasqual, uno degli interlocutori del Cortile dei Gentili Catalano, ai microfoni del giornalista rai Raffaele Luise ha espressamente dichiarato “ ateo è una parola che esclude e gentile non è una parola che esclude (…) tutti crediamo in qualcosa”.

Questa è una delle chiavi per comprendere cosa il Cortile dei Gentili vuole diventare: uno spazio aperto a tutti, senza forzature, senza imposizioni, ognuno con le proprie credenze, tutti nel Cortile in mezzo alle “correnti del dialogo” (Ravasi). È importante capire che il Cortile dei Gentili non è una forzatura, ma un luogo in cui il confronto serve per riflettere e comunicare con chi crede differentemente, abbattendo quel muro di sordità che spesso rende impossibile la riflessione comune sulle questioni importanti.

L’incomunicabilità è causale alla crisi mondiale che stiamo vivendo. Per abbattere i muri, o almeno cominciare a scorticarli, il Cortile dei Gentili si riunisce in due modi: il luogo fisico (Parigi, Bologna, Firenze, Palermo, Barcellona ecc), organizzato in splendide manifestazioni nelle quali il dialogo è un duetto tra gli interlocutori; lo spazio virtuale (www.cortiledeigentili.com), luogo che segue il Cortile fisico in un continuum dialogico che valica i limiti dello spazio-tempo, rivolgendosi a chiunque voglia prestarvi attenzione.

I temi affrontati sono molteplici come molteplici sono i punti di vista espressi: la legalità e la multiculturalità a Palermo, paradossale capitale delle mafie e dell’anti-mafie, la bellezza, l’arte e la trascendenza a Barcellona, patria di Anton Gaudì, “l’architetto di Dio”, i rapporti spesso conflittuali tra verità e diplomazia all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.

Lo spazio virtuale del Cortile dei Gentili segue tutti gli eventi con interesse e nei mesi precedenti e successivi ogni incontro fisico continua le discussioni, aprendo nuovi spazi. In questo modo, il dialogo diventa finalmente trasversale: dalle aule universitarie tra uomini di cultura e fede, a tutti coloro che possiedono una connessione internet disponibile anche per poco. Sul portale del Cortile, infatti, ogni evento è rintracciabile e seguibile interamente, anche in diretta streaming: ognuno può riflettere ed esprimersi e le correnti del dialogo raggiungere ed attraversare ogni stanza della mente umana.

Dopo l’evento Verità e Diplomazia all’Ambasciata Italiana presso la Santa Sede, in cui da più parti è stata espressa la necessità di una realtà che includa la Verità tra gli obblighi dei governanti, il 14 e 25 settembre il Cortile dei Gentili si spingerà verso il Nord Europa, a Stoccolma, patria dei premi Nobel. Al Cortile svedese parteciperanno molti uomini di scienza ed esperti di diritto che, sotto la co-presidenza di Georg Klein, Thomas Hammarberg e del cardinale Ravasi, si duetterà sul rapporto tra scienza e fede, soprattutto in relazione alle nuove sfide che l’uomo ha di fronte in questo travagliato millennio.

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ZENIT Staff

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