ROMA, martedì, 25 ottobre 2011 (ZENIT.org).- In occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, si svolgerà mercoledì, 26 ottobre, nella Sala della Promoteca del Comune di Roma un Convegno di studio organizzato dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium e dall’Istituto Storico Salesiano.

L'incontro, che inizierà alle 16.00, avrà come tema “Fare gli italiani con l’educazione. Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice da 150 anni accanto ai giovani”, e prenderà avvio da due volumi pubblicati di recente: Grazia Loparco - Maria Teresa Spiga (a cura di), “Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia (1872-2010). Donne nell’educazione. Documentazione e saggi”, Roma, LAS 2011, e Francesco Motto (a cura di), “Salesiani di Don Bosco in Italia. 150 anni di educazione”, Roma, LAS 2011.

Interverranno il professor Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, che proporrà una lettura di taglio storico-culturale; il professor Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, con un'interpretazione socio-statistica dei dati raccolti nei volumi; la professoressa Marianna Pacucci, che affronterà la realtà giovanile attuale, a cui si rivolgono gli educatori salesiani.

Il moderatore sarà il dottor Carlo Di Cicco. Seguiranno gli interventi di madre Yvonne Reungoat, superiora generale, e di don Pierfausto Frisoli, consigliere regionale d’Italia, oltre che delle autorità istituzionali.

Il convegno, spiegano gli organizzatori in un comunicato, mira a “suscitare la riflessione sul contributo educativo di migliaia di educatori che in 150 anni hanno raggiunto moltissimi ragazzi e ragazze di tutte le regioni d’Italia, offrendo una formazione che li preparasse alla vita e al contempo ne facesse cittadini onesti e cristiani convinti”.
 
“L’esperienza maturata in tanti campi di formazione si pone anche oggi in ascolto delle attese giovanili per offrire le risorse di un’educazione attenta a tutta la persona, capace di inserirsi positivamente nella società”, osserva la nota.

In questo contesto, il Convegno si rivolge “alle comunità educanti, a quanti lavorano nelle istituzioni civili ed ecclesiali con attenzione all’educazione, a studiosi e giornalisti, nella consapevolezza che è necessario operare in rete per favorire realmente l’interesse per i giovani”.