Presentato in Sala Stampa Vaticana l'Incontro Ecumenico di Assisi

“Pellegrini della verità, pellegrini della pace” è il titolo dell’evento in programma il 27 ottobre

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 18 ottobre 2011 (ZENIT.org) – Il prossimo incontro ecumenico che si svolgerà ad Assisi il 27 di ottobre prossimo è stato presentato questo martedì 18 alla Sala Stampa del Vaticano.

Con il titolo Pellegrini della verità, pellegrini della pace, sarà una giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, a 25 anni di quella indetta da Giovanni Paolo II.

I relatori sono stati il Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; Mons. Mario Toso, segretario del medesimo Pontificio Consiglio; Mons. Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; Don Andrea Palmieri, incaricato della Sezione orientale del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani; Mons. Melchor José Sánchez de Toca y Alameda, sotto-Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura; e il padre Jean-Marie Laurent Mazas, del Pontificio Consiglio della Cultura e direttore del Cortile dei Gentili.

L’incontro sarà incentrato sull’idea del pellegrinaggio, simboleggiato dal nutrito corteo con 176 rappresentanti delle diverse religioni verso la piazza di San Francesco e dalla preghiera che i partecipanti faranno in modo privato. Un dialogo e una preghiera che rispettino l’identità specifica degli individui, evitando di cadere nel sincretismo.

“Una delle critiche alla prima Assisi di Giovanni Paolo II era proprio la proposizione di sincretismo”, ha affermato il cardinale Turkson. Per evitare questo concetto equivoco in questo incontro “si è voluto  rispettare l’identità di ciascuno dei partecipanti” nel quale “ciascuno pregherà come crede”, ha precisato il porporato.

Oltre ai cattolici, ai buddisti, induisti, musulmani, scintoisti e agli esponenti delle diverse tradizioni religiose l’incontro vedrà anche con la partecipazione di alcuni non credenti, collegati all’iniziativa Il Cortile dei gentili.

Per quanto riguarda i mussulmani la presenza sarà più forte che nei precedenti incontri, malgrado il congelamento delle relazioni indetto dall’università di Al Azhar del Cairo, dopo la richiesta del Papa di proteggere i cristiani copti che avevano sofferto un attentato la notte di Natale.

Ad Assisi, i capi delegazione che saliranno sul palco con il Santo Padre riceveranno, sul Piazzale di San Francesco, al termine della Giornata, una lampada che verrà accesa simbolicamente.

Il cardinale Turkson ha ricordato la volonta di “Benedetto XVI di voler solennizzare il 25° anniversario dello storico incontro tenutosi ad Assisi il 27 ottobre 1986, per volontà del Beato Giovanni Paolo II”. Per questo andrà come “pellegrino nella città di San Francesco e invitando nuovamente ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà”.

Sua Eminenza ha così proseguito: “L’obiettivo della giornata – ha ricordato Benedetto XVI in Germania nell’incontro con le comunità musulmane il 23 settembre scorso – è quello di mostrare, con semplicità, che da uomini religiosi e di buona volontà, si desidera offrire il proprio particolare contributo per la costruzione di un mondo migliore, riconoscendo al tempo stesso la necessità, per l’efficacia dell’azione, di crescere nel dialogo e nella stima reciproca”.

“Ancora oggi, come 25 anni fa, il mondo ha bisogno di pace”, ha ricordato il porporato che ha aggiunto: “Dopo 25 anni di collaborazione tra le religioni e di testimonianza comune è tempo di bilanci e di rilancio dell’impegno, a fronte di nuove sfide. Esse sono insite nella crisi finanziaria ed economica che dura più del previsto; nella crisi delle istituzioni democratiche e sociali; nella crisi alimentare ed ambientale; nelle migrazioni bibliche, nelle forme più subdole del neocolonialismo, nelle perduranti piaghe della povertà e della fame, nell’indomito terrorismo internazionale, nelle crescenti diseguaglianze e nelle discriminazioni religiose”.

E davanti ai recenti avvenimenti in Egitto o in altre regioni del mondo “c’è bisogno di dire «no» a qualsiasi strumentalizzazione della religione. La violenza tra religioni è uno scandalo che snatura la vera identità della religione, vela il volto di Dio ed allontana dalla fede”, ha sottolineato Turkson.

“Il cammino delle religioni verso la giustizia e la pace – ha proseguito – perché impegno primario della coscienza che anela al vero e al bene, non può che essere caratterizzato da una comune ricerca della verità”.
 
“La ricerca della verità è premessa per conoscersi meglio, per vincere ogni forma di pregiudizio, ma anche di sincretismo, che offusca le identità”.

Ha proseguito il cardinale: “Essere tutti partecipi di un comune cammino di ricerca della verità significa riconoscere la propria specificità, sulla base di ciò che ci fa uguali – tutti siamo capaci di verità – e diversi insieme”.

“La ricerca della verità – ha aggiunto Turkson – è condizione per abbattere il fanatismo e il fondamentalismo, per i quali la pace si ottiene con l’imposizione agli altri delle proprie convinzioni”. E “condizione per superare la babele dei linguaggi e quel laicismo che intende emarginare dalla famiglia umana Colui che ne è il Principio e il Fine”.

Il cardinale ha poi anticipato il programma dell’incontro: “All’arrivo in Assisi, ci si recherà presso la Basilica di S. Maria degli Angeli, dove avrà luogo un momento di commemorazione dei precedenti incontri e di approfondimento del tema della Giornata. Interverranno esponenti di alcune delle delegazioni presenti e anche il Santo Padre prenderà la parola”.

“Seguirà un pranzo frugale, condiviso dai delegati: un pasto all’insegna della sobrietà, che intende esprimere il ritrovarsi insieme in fraternità e, al tempo stesso, la partecipazione alle sofferenze di tanti uomini e donne che non conoscono la pace. Sarà poi lasciato un tempo di silenzio, per la riflessione di ciascuno e per la preghiera. Nel pomeriggio, tutti i presenti in Assisi parteciperanno ad un cammino che si snoderà verso la Basilica di San Francesco. Sarà un pellegrinaggio, a cui prenderanno parte nell’ultimo tratto anche i membri delle delegazioni; con esso si intende simboleggiare il cammino di ogni essere umano nella ricerca assidua della verità e nella costruzione fattiva della giustizia e della pace. Si svolgerà in silenzio, lasciando spazio alla preghiera e alla meditazione personale”.

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ZENIT Staff

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