Santuario di Manoppello

Santuario di Manoppello - @Antonio Bini

Cristo unisce Oriente e Occidente

Proseguono i lavori della Commissione mista tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa: domenica scorsa la Divina Liturgia nel Santuario di Manoppello

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Il prossimo 22 settembre 2016, si concluderà la XIV Sessione plenaria della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa. I lavori della Commissione, presieduti dal card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e dall’Arcivescovo di Telmessos Iob Getcha, del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, sono in corso di svolgimento con l’esame di una bozza di documento, dal titolo “Towards a common understanding of Synodality and Primacy in service to the Unity of the Church” (Verso una comune comprensione della sinodalità e del primato a servizio dell’unità della Chiesa).
Nella giornata di domenica si è registrato un intenso e significativo momento di convergenza spirituale con la celebrazione della Divina Liturgia ortodossa nel santuario del Volto Santo di Manoppello, alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle 14 chiese autocefale, ciascuno dei quali ha pregato nella propria lingua. Il padre nostro è stato recitato in lingua italiana.
Nella sua omelia, l’Arcivescovo di Telmessos Iob Getcha, ha sottolineato, anche a nome dei membri ortodossi della commissione, il grande dono di celebrare la Divina liturgia nel Santuario di Manoppello dove si custodisce la sacra reliquia della immagine di Cristo.
L’arcivescovo ha poi sostenuto come “venerare questa santa reliquia della Passione e della Risurrezione di Cristo, unisce Oriente e Occidente, Gerusalemme e Manoppello, incontrando Cristo per essere suoi veri discepoli,  prendendo la nostra croce e seguirlo”. Accennando poi all’attuale stato del dialogo ecumenico, ha detto che “la triste situazione di cristiani divisi, che non possono condividere lo stesso calice, come è il caso oggi in questa Divina Liturgia, è uno scandalo e una ferita nel corpo di Cristo che deve essere guarita”.
Nel concludere la sua omelia si è appellato direttamente al Signore, affinché “la sua immagine non fatta da mani d’uomo che veneriamo, ispiri il nostro lavoro per l’unità e la gloria della sua Chiesa, e per la salvezza del suo popolo.”
La parte cattolica della delegazione, che ha assistito al rito ortodosso, era rappresentata dal cardinale Koch, dal cardinale argentino Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, da mons. Bruno Forte, arcivescovo della diocesi ospitante di Chieti-Vasto. I tre prelati erano sistemati prima dell’altare – sulla sinistra (guardando l’altare) – mentre gli altri vescovi cattolici erano seduti nei banchi della chiesa.

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Antonio Bini

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