CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 18 ottobre 2011 (ZENIT.org) – Saranno 176 gli esponenti delle diverse tradizioni religiose non cristiane e non ebraiche che parteciperanno all’incontro interreligioso di Assisi il prossimo 27 ottobre.
I numeri dell’imminente Giornata di Riflessione, Dialogo e Preghiera per la Pace e la Giustizia nel Mondo “Pellegrini della Verità, Pellegrini della Pace” sono stati illustrati questa mattina in Sala Stampa Vaticana, da monsignor Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Dei 76 leader che hanno confermato la presenza, 4 sono in rappresentanza delle religioni tradizionali di India, Africa e America.
Ad Assisi parteciperanno 18 esponenti delle religioni del subcontinente indiano, tra cui, 5 personalità indù con due accompagnatori: tra queste figura Rajhmoon Gandhi, già presente alla Giornata del 1986. In totale saranno 3 jainisti, 5 sikh, 1 zoroastriano e, per la prima volta ad Assisi,1 bahai.
Tra le altre religioni asiatiche saranno presenti 67 buddisti provenienti da Corea del Sud, Sri Lanka, Myanmar, Cambogia, India, Singapore, Taiwan, Australia e, per la prima volta, dalla Cina.
Il Confucianesimo avrà tre rappresentanti, di cui un capo-delegazione e due accompagnatori, tutti provenienti dalla Corea del Sud.
Il Taoismo avrà anch’esso tre rappresentanti, di cui un capo-delegazione e due accompagnatori, tutti da Hong Kong.
Due delegazioni shintoiste arriveranno dal Giappone per un totale di 17 partecipanti. Sempre dalla terra nipponica giungeranno 4 diverse denominazioni delle Nuove Religioni per un totale di 17 partecipanti.
“La partecipazione dei musulmani – ha commentato mons. Celata – è risultata, indubbiamente, condizionata da alcuni fattori, sia per il numero che per il livello di rappresentatività, come la situazione socio-politica in diversi Paesi arabi a forte maggioranza musulmana del Medio Oriente, del Nord Africa e del Golfo”.
Complessivamente, comunque, i rappresentanti dell’Islam di Africa, Europa, America e Asia occidentale saranno 48 e provenienti dai seguenti paesi: Giordania, Israele, Egitto, Libano, Algeria, Marocco, Iran, Turchia, Arabia Saudita, Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Azerbaigian, Tajikistan, Regno Unito, Francia, Italia, Portogallo, Stati Uniti.
Il numero di musulmani è in crescita rispetto alle edizioni della Giornata di Assisi del 1986 (11) e del 2002 (32). Il prossimo 27 ottobre saranno in totale 50.
Dall’Asia Merdionale e Sud-Orientale arriveranno altri 12 musulmani (5 personalità e 7 accompagnatori) provenienti da Pakistan, Bangladesh, Thailandia ed Indonesia.
Sul fronte delle chiese cristiane non-cattoliche, don Andrea Palmieri, incaricato della Sezione Orientale del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani, ha annunciato l’arrivo ad Assisi di 31 delegazioni.
Per le Chiese d’Oriente saranno presenti 17 delegazioni. Il Patriarca Ecumenico, Bartolomeo I, guiderà la delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
Parteciperanno alla Giornata di Assisi anche l’arcivescovo di Tirana, il Metropolita di Astana e Kazhakistan, in rappresentanza del Patriarcato di Mosca, oltre ai rappresentanti della Chiesa armena e di quella sira malankarese e di quella Assira d’Oriente.
Tra le chiese riformate d’Occidente figureranno, tra gli altri, i leader della comunità anglicana (arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams), della Federazione Luterana mondiale, della Comunione Mondiale delle Chiese Riformate, del Consiglio Metodista Mondiale, dell’Alleanza Battista Mondiale, oltre a un Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Tra le comunità ebraiche parteciperanno delegazioni dell’International Comittee on Interreligious Consultation, del Gran Rabbinato d’Israele, e della comunità di Roma, nella persona del Rabbino Capo, Riccardo Di Segni.
È stato invece monsignor Melchior José Sanchez de Toca y Alameda, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, ad annunciare i rappresentanti dei non-credenti: Julia Kristeva, psicanalista e filosofa franco-bulgara, allieva di Michel Foucault, Jacques Derida e Roland Barthes; Remo Bodei, professore di Filosofia all’Università di Pisa; Giullermo Hurtado, filosofo dell’Università messicana UNAM; Walter Baier, economista marxista austriaco.