ROMA, mercoledì, 22 settembre 2010 (ZENIT.org).- “Il valore della vita e la centralità della persona sono la priorità del governo”. Così il senatore Stefano De Lillo ha aperto martedì mattina a Roma il convegno “Primum vivere – agenda bioetica del governo” organizzato dal Gruppo Parlamentare al Senato del Popolo della Libertà (Pdl).

De Lillo, che del convegno era il coordinatore, ha illustrato i cinque punti fondamentali dell’agenda e precisamente: “il valore della vita umana al momento dell'inizio; la vita nello stato di massima disabilità; la vita umana al suo termine; i problemi legati all'essere umano come materiale biologico. Infine i criteri etici della ricerca” .

Il senatore Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, ha precisato che la bioetica è un tema fondamentale della politica, le cui “regole non sono improntate a negare la libertà dell’individuo, bensì a difendere i soggetti più deboli”, regole che “devono essere flessibili, ed evolvere con la società e il progresso scientifico, ma entro dei valori che devono rimanere costanti”.

Il vicepresidente vicario dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, ha ricordato la vicenda Englaro, ripercorrendo quanto fatto dal Parlamento e dal Governo per evitare la morte di Eluana, ed ha poi rivelato che nelle votazioni a scrutinio segreto effettuate in Senato per varare il decreto Calabrò sul fine vita “emergevano sistematicamente più voti favorevoli di quanti fossero quelli a disposizione della maggioranza di governo”.

Secondo Quagliarello, “i temi della biopolitica sono la nuova frontiera lungo la quale possono consumarsi inedite convergenze fra chi ritiene che al centro della politica, debba esserci la persona con le sue imperfezioni, la sua dignità, la sua tradizione ed una libertà che si nutre di responsabilità”.

Il senatore, che è anche presidente onorario della Fondazione Magna Charta, ha criticato chi “vorrebbe espellere la voce della Chiesa dallo spazio pubblico relegandola nel ghetto della coscienza individuale”.

Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha ribadito che il DDL Calabrò “deve essere approvato anche per chiudere la falla creata dalla sentenza dei giudici sul caso Englaro”.

Il ministro ha ricordato che con il caso Englaro “la magistratura ha aperto una falla che va chiusa il prima possibile” ed ha aggiunto “non solo auspichiamo ma sicuramente avremo una larga maggioranza sulle tematiche che riguardano la vita in parlamento”.

Il sottosegretario al Ministero del lLavoro e delle Politiche sociali, Eugenia Roccella, ha aggiunto che “i temi della biopolitica sono vocati a una maggioranza più ampia, lo abbiamo visto in Senato con la legge sul fine vita” e “l’attenzione di questo Governo ai temi etici, o meglio di biopolitica, e al valore integrale della persona è chiaramente testimoniata non solo da battaglie come quella per Eluana Englaro, ma anche dalla scelta compiuta sulle mie deleghe e su quelle affidate al ministro Sacconi per il coordinamento delle politiche bioetiche”.

L’onorevole Antonio Mazzocchi, questore della Camera dei Deputati, ha fortemente difeso la famiglia naturale in quanto fondamento della società civile ed ha sottolineato che “la famiglia non è solo una questione cattolica, è un valore sociale”.

La senatrice Laura Bianconi ha ribadito che l’agenda bioetica del Governo è “un buon punto di partenza per dar vita a un confronto serio e sereno per decidere in che direzione vogliamo che la società vada. E io, personalmente, sono contraria alla banalizzazione della vita”.

Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha spiegato l’impegno convinto del Governo sui temi bioetici, perchè “riguardano valori fondamentali sui quali si possono trovare in Parlamento convergenze non solo tra i cattolici ma fra tutti coloro che difendono la vita e la famiglia”.

Gasparri ha ringraziato pubblicamente il Movimento per la Vita ed il suo Presidente Carlo Casini per le tantissime opere meritorie in difesa della vita e della famiglia ed ha sottolineato il convinto sostegno suo e del gruppo alla proposta di legge per modificare l’articolo 1 del Codice civile e riconoscere la capacità giuridica del bambino non ancora nato.

Carlo Casini ha espresso “apprezzamento” per le dichiarazioni pubbliche degli esponenti del Governo e della maggioranza sulla necessità che le questioni bioetiche “trovino posto al centro dell’attuale verifica politica e della ricerca di un consenso più vasto per proseguire la legislatura”.

Casini, che è pure Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo, ha rivelato che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi gli ha inviato una lettera in cui si diceva favorevole alla Moratoria sull’aborto proposta alle Nazioni Unite da Giuliano Ferrara.

Secondo il Presidente del Movimento per la Vita, i tempi sembrano maturi per recuperare una coerente e solida cultura della vita, migliorando e orientando al meglio le leggi esistenti.

Al convegno sono intervenuti anche due senatori che non fanno parte della maggioranza il senatore Claudio Gustavino dell’Alleanza per l’Italia (Api) e il senatore del Partito Democratico (Pd) Daniele Bosone, vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità.

Gustavano si è detto d’accordo con l’approccio culturale e antropologico del governo in merito alla questioni bioetiche, mentre Bosone ha rivendicato una unità dei cattolici, pur nella diversità dei differenti punti di vista.