Italia e Perù uniti dall’amore per i bambini


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di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 22 settembre 2010 (ZENIT.org).- Si svolgerà a Roma, sabato 25 settembre, presso l’Auditorium Salesiano, in via Marsala 42, con inizio alle ore 19,00 la cerimonia di gemellaggio di Italia e Perù, per un azione comune in difesa dei bambini ammalati e disabili.

A promuovere l’iniziativa sono l’italiana “Associazione Onlus Bambini Cerebrolesi e Disabili” (ABCeD) nella persona della Vicepresidente Anna Raccuja, e la peruviana “Fondo Intagible Solidario de Salud” (FISSAL), nella persona della Responsabile a Roma, Teodora Espinoza Rupay.

L’Associazione Onlus Bambini Cerebrolesi e Disabili (ABCeD) aiuta e lavora sul territorio nazionale a tutela della famiglia con disabili, e a sostegno dei bambini cerebrolesi più bisognosi per la tutela dei loro diritti, affinché i piccoli “diversamente abili” siano seguiti amorevolmente, non siano privati della gioia di vivere e inoltre non si sentano esclusi da un mondo che sempre più si rivolge solo a chi è in grado di tenere il passo alle evoluzioni correndo anche socialmente. Inoltre è inserita nell’elenco speciale del volontariato in Protezione Civile da circa due anni collaborando nelle Marche con i Comuni di Potenza Picena e Porto Potenza Picena.

Il FISSAL fornisce aiuto per malattie come cancro, insufficienza renale, malformazioni congenite, trapianti, emofilia che colpisce i più poveri e integra l’assistenza prestata con una assicurazione sanitaria globale. Il FISSAL crede nella vita e promuove un causa comune, a nome dei bisognosi.

La cerimonia di gemellaggio delle due associazioni prevede l’intervento dei due presidenti il dr. Fabio Marino (ABCeD) e Henry Maquera Colque (FISSAL), un concerto benefico di Romanze e Canzoni Popolari con la partecipazione del soprano Claudia Alvarez Calderon, del tenore Eusebio Consoli, accompagnati dal Maestro Karis Patrignani e una cena di beneficenza.

L’incontro gode del patrocinio del Consolato Generale del Perù a Roma e della Federsalute della Confcommercio.

Intervistata da ZENIT Anna Raccuja, vicepresidente dell’ABCeD, ha raccontato di aver avuto una vita intensa con diversi problemi di salute e vicende dolorose, la più sconvolgente delle quali è stata la nascita di Anna, unica nipote, una bimba cerebrolesa.

Nata con sofferenza asfittica (mancanza di ossigeno al cervello), durante la degenza in incubatrice, dopo specifici esami, gli fu diagnosticata la ipericogenicità dei talami, principalmente quello di sinistra, nonchè quella che oggi comunemente chiamiamo “asfissia da parto”.

I talami, sono una piccola parte del cervello e servono a muoversi, camminare, parlare, ecc.Tutte abilità di cui Anna a tutt’oggi non dispone. Però comprende tutto.

Il dramma più grande fu che i medici sbagliarono diagnosi adducendo la condizione della piccola Anna ad una malattia genetica. Tanti i viaggi dei genitori per capire se realmente era “malata”.

Poi dopo varie dolorose analisi (tra cui una biopsia muscolare, il prelievo di una parte di midollo con una puntura lombare, 5 elettroencefalogrammi, 3 risonanze, varie anestesie parziali e totali, ecc.) è stato riscontrato che Anna non aveva nessuna malattia genetica. Tutta la sua sofferenza derivava solo da un detto: “accade …un caso su 1000!!!”.

Per anni, la Vicepresidente di ABCeD, già provata da altri problemi, non riusciva a capire il perchè la malasorte avesse colpito questa bellissima nipote. E non trovava risposta neppure nei viaggi a Lourdes e nei vari Santuari d’Italia affinchè dopo una visita a Medjugorje, la località mariana dove ogni anno avvengono migliaia di conversioni, ha ritrovato la fede ed ha iniziato un percorso di conversione tornando da “Maria Regina della Pace” ogni mese in pellegrinaggio.

Ha raccontato la Raccuja che sua nipote mostra tanta voglia di vivere con gioia tutte le cose che fanno bello il mondo. Nulla può trattenerla dal ridere, piangere, capire, comunicare con il prossimo neanche le medicine che è obbligata a prendere e non vorrebbe, trattandosi di sostanze stupefacenti (fenobarbital) che gli danno un continuo stato di sedazione, per evitare le crisi convulsive della quale va soggetta.

Nel raccontare la sua vicenda sul sito di ABCeD, la piccola Anna ha scritto “Vi sto raccontando la mia storia aiutata dalla mia nonnina, perchè nel fare questo sito, vorrei conoscere, condividere ed incontrare bambini della mia stessa età e con le stesse mie problematiche, in tal modo potremmo giocare e stare un po’ insieme. I miei compagni di scuola, per quanto molto affettuosi, mi abbandonano per correre e raggrupparsi nel momento dei loro giochi ed io quindi, mi ritrovo da sola. Forse con bambini come me, che non sanno correre, non possono muoversi dalla loro carrozzina, siamo alla pari e, basterà sfiorarsi con grande fatica le manine per emettere gridolini di gioia”.

“Un ultimo consiglio – conclude Anna junior -: a quei genitori che ancora non hanno chiara ‘la situazione’; avere un bimbo come noi è una immensa gioia, più che avere un bimbo normale.Ogni nostra piccola conquista è più di una razionale realtà con un bimbo normodotato. Noi siamo la prova vivente, che i nostri cari devono affrontare con coraggio!!!”.

[Per chi volesse partecipare all’incontro e contribuire alla cena di beneficenza può telefonare al numero 339 6849601 o scrivere all’indirizzo e mail anna.raccuja@alice.it]

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ZENIT Staff

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