di Antonio Gaspari
ROMA, mercoledì, 22 settembre 2010 (ZENIT.org).- Si svolgerà a Roma, dal 5 al 10 ottobre, il quinto Congresso mondiale di preghiera per la vita. Parteciperanno a questo congresso oltre cinquecento delegati e almeno cinque personalità della Curia romana, così come molti esperti di fama internazionale. È prevista anche un’udienza privata con il Papa.
Il congresso è patrocinato dalla Human Life International austriaca, dalla Federazione Mondiale della Associazione dei Medici Cattolici (FIAMC) e da altre organizzazioni pro vita, quali la Helpers of God’s Precious Infants, l’associazione Preghiera Mondiale per la Vita, l’Apostolato Mondiale di Fatima ed il Centro La Salette di Educazione Professionnelle, LASPEC.
Tra i relatori: il Cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia; il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; l’Arcivescovo Raymond L. Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; monsignor Philip J. Reilly (USA), fondatore degli Helpers of God’s Precious Infants; John-Henry Westen (Canada), co-fondatore e redattore capo di LifeSiteNews.com; la dottoressa Wanda Półtawska (Polonia), psichiatra; Victoria Thorn (USA), fondatrice e direttrice del “Progetto Rachele”, per la Guarigione dalla sindrome post aborto.
Per comprendere le ragioni e le finalità di questo Congresso mondiale, ZENIT ha intervistato il suo principale organizzatore, il prof. Dietmar Fischer, Direttore della sezione austriaca di Human Life International.
Perché questa conferenza? Quali sono le ragioni e quali le finalità?
Fischer: L’origine dei Congressi internazionali di preghiera per la vita viene dall’enciclica papale, Evangelium vitae, che celebriamo quest’anno nel suo quindicesimo Giubileo (marzo 1995). Al numero 100 di questa enciclica, il Papa Giovanni Paolo II ha scritto: “Con questa certezza nel cuore, e mosso da accorata sollecitudine per le sorti di ogni uomo e donna, ripeto oggi a tutti quanto ho detto alle famiglie impegnate nei loro difficili compiti fra le insidie che le minacciano: è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero”.
Gli organizzatori dei Congressi internazionali di preghiera mondiale per la vita hanno preso questo appello di Giovanni Paolo II molto seriamente e hanno cercato modi concreti per rispondere a questa chiamata. L’obiettivo è chiaramente definito: e cioè, una “preghiera di grandi dimensioni per difendere la vita”.
Come ha scritto il Pontefice nella Evangelium vitae: “Gesù stesso ci ha mostrato col suo esempio che preghiera e digiuno sono le armi principali e più efficaci contro le forze del male (cf. Mt 4, 1-11) e ha insegnato ai suoi discepoli che alcuni demoni non si scacciano se non in questo modo (cf. Mc 9, 29)”.
“Ritroviamo dunque, – ha aggiunto il Papa – l’umiltà e il coraggio di pregare e digiunare, per ottenere che la forza che viene dall’Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne, che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e di leggi ostili alla vita, e apra i loro cuori a propositi e intenti ispirati alla civiltà della vita e dell’amore”.
Papa Giovanni Paolo II ha implorato: “Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale, da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione, da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente, si elevi una supplica appassionata a Dio, Creatore e amante della vita”.
Che cosa significa “preghiera per la vita”? Organizzerete gruppi che recitano il rosario?
Fischer: Il Congresso mondiale di preghiera per la vita, vuole dare una risposta ad un problema spirituale. Conferenze, programma spirituale e celebrazioni eucaristiche si completano a vicenda e formano una unità. Vogliamo sottolineare il contesto spirituale dove si confrontano la cultura della vita e la cultura della morte, e per questo invochiamo e pratichiamo la preghiera. I momenti di preghiera durante il Congresso sono il cuore che conferisce ad esso il suo fondamento. Ogni giorno del Congresso, verrà celebrata una messa in entrambe le forme ordinaria e straordinaria. L’Angelus e la Coroncina della Divina Misericordia saranno svolti ogni giorno così come ci sarà la possibilità di praticare l’adorazione eucaristica e la confessione.
Di particolare importanza sarà la Messa di Espiazione celebrata dal Cardinale Angelo Comastri, nella Basilica di San Pietro, venerdì 8 ottobre. Altri punti focali del Congresso sono: una Messa e una fiaccolata alla Grotta di Lourdes in Vaticano, guidata dal Cardinale Cañizares (nella festa della Madonna del Rosario, 7 ottobre) e la Messa celebrata in S. Maria Maggiore da mons. Raymond Burke (sabato, 9 ottobre).
In questo contesto vorremmo far conoscere i buoni frutti della preghiera, ed in particolare la guarigione fisica e spirituale di tante persone ferite dall’interruzione di gravidanza e dalla cultura della morte. Inoltre siamo in grado di offrire seminari speciali con alcuni dei maggiori esperti del mondo sul “trauma post-aborto” e la guarigione di quel trauma. Un simposio sulla guarigione del post aborto, co-sponsorizzata dalla FIAMC (Federazione Mondiale delle Associazioni Mediche Cattoliche), si terrà venerdì mattina 8 ottobre all’Augustinianum.
Quante persone parteciperanno al Congresso?
Fischer: Ci aspettiamo circa 500 partecipanti provenienti da oltre 50 paesi. Tra loro ci sono molti esperti di fama nel campo della teologia, della medicina, della legge, dei mass media. Il Congresso è aperto a tutti. Un invito particolare lo rivolgiamo a chi vorrà condividere con noi le Messe nella Basilica di San Pietro e di Santa Maria Maggiore.
Come pensate di poter contrastare la cultura anti-vita che sembra dominare in Europa?
Fischer: Ci sono molti modi per diffondere e far conoscere la cultura della vita. C’è un lavoro importante da fare in settori che vanno dalla politica, nei mezzi di comunicazione di massa, nella formazione per i professionisti medici, ecc. Tuttavia, alla base di tutte le misure che adottiamo per proteggere la vita, ci dovrebbe essere un cammino spirituale. Senza la preghiera come base, tutte le altre misure rimangono nell’ambito delle intenzioni umane. In una battaglia così difficile solo la potenza della grazia di Dio può aprire gli occhi a coloro che sono diventati ciechi spiritualmente. Solo la Grazia di Dio può illuminare il cuore degli uomini e farli tornare all’amore per la bellezza della vita, abbracciando e instaurando una cultura dove la vita è percepita come la più grande tra le benedizioni. In questo contesto la preghiera non è un lusso, è il fattore decisivo. Quanto la preghiera sia potente posso testimoniarlo personalmente. In Austria, nell’ambito del nostro apostolato pro vita abbiamo cinque cappelle di Adorazione perpetua nei nostri Centri di consulenza vita. Qui giorno e notte si prega per la vita, per le donne in difficoltà, perchè i concepiti non vengano soppressi. Grazie a queste attività in soli 12 anni, oltre 13.500 bambini sono stati salvati dall’aborto.
[L’intero programma e altre informazioni si possono trovare su: http://www.hli.at/rom_neu_2010/italienisch/ital_frameset.htm]