La scuola cattolica deve essere coerente con la dottrina, ricorda il Papa

Incontrando i religiosi e i professori cattolici britannici

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

LONDRA, venerdì, 17 settembre 2010 (ZENIT.org).- Non solo quello che si insegna nelle scuole cattoliche deve essere conforme alla dottrina, ma i religiosi che si dedicano all’insegnamento devono essere un modello con la propria vita.

Papa Benedetto XVI lo ha affermato questo venerdì mattina incontrando i rappresentanti delle scuole cattoliche britanniche presso il St Mary’s University College di Twickenham (nel quartiere londinese di Richmond), proveniente dalla Nunziatura Apostolica di Londra, dove alloggia durante la sua visita pastorale in Gran Bretagna.

Il Papa ha parlato nella cappella del College a circa 300 religiosi e docenti delle scuole cattoliche, ai quali ha ricordato che la sua presenza “è un forte richiamo all’ampiamente discusso carattere cattolico che è necessario permei ogni aspetto della vita scolastica”.

“Questo riporta all’evidente esigenza che il contenuto dell’insegnamento dovrebbe essere sempre in conformità con la dottrina della Chiesa. Ciò significa che la vita di fede deve essere la forza guida alla base di ogni attività nella scuola, così che la missione della Chiesa possa essere effettivamente servita”, ha affermato.

Benedetto XVI ha quindi ricordato ai presenti, tra i quali anche il Ministro dell’Istruzione, Nick Gibb, che fin dal suo ingresso in Inghilterra il cristianesimo ha svolto un’importante azione educativa.

La dimensione trascendente dello studio e dell’insegnamento, ha osservato, “era chiaramente compresa dai monaci che hanno così tanto contribuito alla evangelizzazione di queste isole”.

“Sto pensando ai Benedettini che accompagnarono Sant’Agostino nella sua missione in Inghilterra, ai discepoli di San Columba, che hanno diffuso la fede in Scozia e nell’Inghilterra del Nord, a San Davide e ai suoi compagni nel Galles”, ha spiegato.

Allo stesso modo, ha voluto ricordare la venerabile Mary Ward e le sue Dame Inglesi. Mary Ward (1585 – 1645), nata durante la persecuzione anticattolica successiva alla Riforma, fondò un’originale opera educativa che si diffuse in tutto il continente.

“Io stesso da giovane ragazzo sono stato educato dalle ‘Dame Inglesi’ e devo loro un profondo debito di gratitudine”, ha riconosciuto il Papa.

In questo senso, ha voluto anche ricordare ai presenti che “il compito dell’insegnante non è solo quello di impartire informazioni o di provvedere ad una preparazione tecnica per portare benefici economici alla società”.

“L’educazione non è e non deve essere mai considerata come puramente utilitaristica – ha avvertito –. Riguarda piuttosto formare la persona umana, preparare lui o lei a vivere la vita in pienezza – in poche parole riguarda educare alla saggezza. E la vera saggezza è inseparabile dalla conoscenza del Creatore”-

Il Pontefice ha voluto quindi incoraggiare concretamente i religiosi a non abbandonare la propria presenza nell’ambito educativo.

“Poiché i relativi ruoli della Chiesa e dello Stato nel campo dell’educazione continuano ad evolversi, non dovete mai dimenticare che i religiosi hanno un contributo unico da offrire in questo apostolato, che è anzitutto quello di testimoniare con la vita consacrata a Dio e la fedeltà, l’amore a Cristo, il Sommo Maestro”, ha affermato.

In riferimento ai casi di abuso sessuale sui minori, il Vescovo di Roma ha infine sottolineato l’importanza del fatto che le scuole cattoliche siano “un ambiente sicuro” per i bambini e i giovani e che l’atmosfera di fiducia sia un tratto distintivo di questi centri.

“La nostra responsabilità verso coloro che ci sono affidati per la loro formazione cristiana non richiede nulla di meno”, ha affermato. “Inoltre, la vita di fede può essere effettivamente coltivata solo quando l’atmosfera prevalente è di una fiducia rispettosa e affettuosa”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione