L'ansia per il futuro, una sfida per la pastorale sanitaria

Messaggio di mons. Zimowski per l’incontro internazionale delle Cappellanie d’Europa

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ROMA, venerdì, 17 settembre 2010 (ZENIT.org).- “Molte persone sono in ansia e spaventate dal futuro, che vedono incerto e instabile”: Ad affermarlo è mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, in un messaggio inviato in occasione dell’incontro “La Cappellania nel futuro: dare e ricevere”, organizzato a Londra dalla Rete europea delle Cappellanie sanitarie, una organizzazione a carattere interconfessionale che riunisce 46 cappellanie operanti in 29 paesi.

“Per quelli di noi che sono coinvolti nella Pastorale sanitaria – si legge nel messaggio, secondo quanto riferito dalla Radio Vaticana –, costituisce una sfida continuare nel ministero di provvedere ai bisogni spirituali di coloro i quali soffrono all’interno di una società sempre più secolarizzata, pluralistica, relativistica e spesso ostile e aggressiva nei confronti della fede e dei valori religiosi”.

Il presule ha poi voluto ricordare le parole pronunciate da Benedetto XVI nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo: “La Chiesa è giovane e aperta al futuro – aveva detto il Papa – la Chiesa è un’immensa forza di rinnovamento nel mondo, non, ovviamente, per la sua propria forza, ma per il potere del Vangelo in cui aleggia lo Spirito di Dio, creatore e Redentore del mondo”.

Il Santo Padre, in quell’occasione, aveva annoverato, tra le sfide che ci pone il mondo di oggi, quella storica, sociale e, soprattutto, quella spirituale, e aveva messo in luce come, oltre alla fame fisica, ci sia un’altra fame che non si può saziare con il cibo materiale, “una fame più profonda che solo Dio può soddisfare”.

“L’umanità del Terzo Millennio vuole una vita piena, autentica – aveva concluso il Pontefice – ha bisogno di verità, libertà profonda, amore donato gratuitamente. Anche nel deserto del mondo secolarizzato, l’anima dell’uomo ha sete di Dio, del Dio vivente”.

Mons. Zimowski ha poi sottolineato che sin dalle sue origini, la missione della Chiesa è stata quella di prendersi cura degli uomini fisicamente e spiritualmente, come insegnava Gesù, che mandò i suoi apostoli per il mondo a curare le malattie del corpo e dell’anima.

Il presule, infine, ha voluto esprimere la propria vicinanza alle Cappellanie d’Europa, specialmente a quelle riunite nella Rete europea, il cui coordinatore, reverendo Stavros Kofinas, è stato ricevuto da mons. Zimowski che gli ha consegnato la Medaglia del Buon Samaritano, prestigioso riconoscimento del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari.

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ZENIT Staff

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