Comunicato congiunto sull'incontro tra il Pontefice e Rowan Williams

ROMA, venerdì, 17 settembre 2010 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il comunicato congiunto diramato al termine dell’incontro di questo venerdì tra Benedetto XVI e l’Arcivescovo di Canterbury, il dr. Rowan Williams, svoltosi nel Lambeth Palace.

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A cinquant’anni dal primo incontro tra un Papa e un Arcivescovo di Canterbury in epoca moderna – quello tra Papa Giovanni XXIII e l’Arcivescovo Geoffrey Fisher, nel dicembre del 1960 – Papa Benedetto XVI ha fatto una visita fraterna all’Arcivescovo Rowan Williams.

Nella prima parte del loro incontro entrambi hanno rivolto un discorso ai Vescovi anglicani e cattolici di Inghilterra, Scozia e Galles, nella Great Hall della Biblioteca dell’Arcivescovo, prima di passare all’incontro privato.

Nel corso della loro conversazione privata, hanno affrontato molte delle questioni di comune preoccupazione per anglicani e cattolici romani. Hanno affermato il bisogno di proclamare il messaggio evangelico di salvezza in Gesù Cristo, sia in un modo ragionato e convincente nel contesto contemporaneo di profonda trasformazione culturale e sociale, sia attraverso una vita condotta in santità e trasparenza al cospetto di Dio. Si sono detti d’accordo sull’importanza di incrementare le relazioni ecumeniche e il dialogo teologico di fronte alle nuove sfide per l’unità provenienti dall’interno della comunità cristiana e dal di fuori.

Il Santo Padre e l’Arcivescovo hanno riaffermato l’importanza di proseguire il dialogo teologico sulla nozione di Chiesa come comunione, locale e universale, e le implicazioni che questo concetto ha per il discernimento dell’insegnamento etico.

Insieme hanno riflettuto sulla grave e difficile situazione dei cristiani in Medio Oriente, ed hanno fatto appello a tutti i cristiani affinché preghino per i loro fratelli e sorelle e sostengano la loro costante testimonianza pacifica in Terra Santa. Alla luce dei loro recenti interventi pubblici, hanno discusso anche sul bisogno di promuovere un impegno coraggioso e generoso nel campo della giustizia e della pace, specialmente per quanto riguarda i bisogni dei poveri, esortando la leadership internazionale a combattere contro la fame e le malattie.

[Traduzione del testo originale in inglese a cura di ZENIT]

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ZENIT Staff

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