Commissione belga chiede alla Chiesa più coraggio verso le vittime di abusi

Propone di creare “un fondo di solidarietà” al quale contribuiscano i colpevoli

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LOVANIO, lunedì, 13 settembre 2010 (ZENIT.org).- Il rapporto finale della Commissione creata dalla Chiesa cattolica in Belgio per ricevere denunce delle vittime di abusi da parte dei chierici chiede più coraggio e attenzione nei confronti di chi ha subito questo dramma.

Il rapporto è stato presentato durante una conferenza stampa svoltasi venerdì a Lovanio dal professor Peter Adriaenssens, ex presidente della Commissione per il Trattamento delle Denunce per Abusi Sessuali in una Relazione Pastorale (gennaio-giugno 2010).

Nella loro ultima raccomandazione, i membri della Commissione affermano che “le vittime aspettano e meritano una Chiesa coraggiosa, che non abbia paura di affrontare la propria vulnerabilità, di riconoscerla, di cooperare alla ricerca di risposte eque”.

I membri della Commissione si sono dimessi nella loro totalità dopo la polemica perquisizione del 24 giugno dell’Arcivescovado di Malines-Bruxelles, in cui sono stati sequestrati i loro archivi. La perquisizione è stata dichiarata illegale giovedì dalla Giustizia belga (cfr. ZENIT, 9 settembre 2010).

“La Commissione consiglia alla Chiesa di dare veramente un posto alle vittime – aggiunge il rapporto –. Sono state presentate varie proposte: una giornata per le vittime della Chiesa, un luogo di ricordo e preghiera. La Chiesa dovrebbe dare un posto a questo tema nei propri riti”.

La Commissione propone di creare “un fondo di solidarietà per le vittime”, chiedendo “una responsabilizzazione degli autori degli abusi facendoli contribuire, tra le altre cose, a un fondo che serva per offrire terapia o altri tipi di trattamento alle vittime per le quali sia necessario”.

Allo stesso modo, constata che nella Chiesa in Belgio non esiste un’iniziativa specifica per il trattamento degli autori di questi fatti. “E’ una mancanza grave – sottolinea –. La collaborazione con altri Paesi può aiutare a elaborare una risposta a questa assenza”.

“La Chiesa deve affrontare espressamente i meccanismi interni che aumentano il rischio di abusi di posizioni di forza, il modo in cui poter intervenire in modo preventivo, assicurare trasparenza e rafforzare la competenza e l’empatia dei religiosi”, aggiunge il rapporto.

Il testo offre anche testimonianze di vittime, informazioni su vittime e autori, la metodologia di lavoro della Commissione e consigli per la Conferenza Episcopale.

La versione in neerlandese del rapporto può essere letta su www.commissiemisbruik.be, la traduzione in francese sarà disponibile una volta terminata su http://www.commissionabus.be.

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ZENIT Staff

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