CITTA' DEL VATICANO, lunedì, 13 settembre 2010 (ZENIT.org).- Un giudice ha fermato l'esecuzione di un condannato a morte per il quale ha voluto intercedere anche Benedetto XVI (cfr. ZENIT, 10 settembre 2010).
L'Arcivescovo Pietro Sambi, Nunzio del Papa negli Stati Uniti, ha consegnato al Governatore del Kentucky una lettera in cui si intercede per Gregory L. Wilson, di 53 anni, che doveva essere giustiziato il 16 settembre con un'iniezione letale dopo essere stato dichiarato colpevole del sequestro, dello stupro e dell'omicidio di una donna, Deborah Pooley, nel 1987 nel nord del Kentucky.
Il giudice Phillip Shepherd, della contea di Franklin, ha fermato l'esecuzione, ritenendo che il protocollo dello Stato per giustiziare una persona sia in contraddizione con la legge statale e non offra garanzie per evitare l'esecuzione di persone con handicap mentali.
Il Kentucky ha reintrodotto il protocollo per applicare l'iniezione letale a maggio, sette mesi dopo che la Corte Suprema dello Stato aveva fermato le esecuzioni perché il processo scritto non era applicato correttamente.
L'Arcivescovo di Louisville, monsignor Joseph Kurtz, si è unito alla richiesta del Papa, esprimendo il suo desiderio che prevalga “una misericordia che difenda il bene comune della società, onori la giustizia e abbia una finalità più elevata, allontanando l'irreversibile soluzione della morte”.
“La misericordia è l'unico modo di sanare e dare speranza”, ha dichiarato.