Per una nuova “consapevolezza etica” nel mondo agricolo

Messaggio dei Vescovi italiani per la Giornata del Ringraziamento 2010

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ROMA, giovedì, 9 settembre 2010 (ZENIT.org).- Per fronteggiare la crisi economica in atto occorre trovare una nuova “consapevolezza etica” legata al mondo agricolo così da renderlo un modello di sviluppo fondato sulla ricerca della qualità dei prodotti e sui valori dell’integrazione e della condivisione.

È quanto si legge nel messaggio intitolato “Tu apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni vivente”(Sal 144,16) e reso noto dalla Commissione della Conferenza Episcopale Italiana per i Problemi sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace, in vista della Giornata del Ringraziamento che si celebrerà il 14 novembre prossimo.

La Giornata costituisce un’appuntamento annuale in cui si invitano le comunità cristiane a rendere grazie al Signore per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo e a riflettere sulla situazione mondiale, segnata attualmente “dal protrarsi degli effetti di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale”.

Riflettendo su come l’agricoltura italiana possa rispondere alle sfide imposte dalla globalizzazione, i presuli sottolineano la necessità di puntare sulla “multifunzionalità, cioè sulla sua capacità come settore primario di dare luogo a produzioni congiunte”, così che la agricoltura sia capace “di creare un nuovo modello di sviluppo”.

“È fondamentale – spiegano – che anche il lavoro agricolo e rurale si caratterizzi per una rinnovata e chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide sempre più complesse del tempo presente. In questa linea, sarà importante impegnarsi nell’educazione dei consumatori”.

A questo proposito i Vescovi italiani pongono l’accento sul bisogno di una sempre maggiore fiducia reciproca tra consumatori e produttori “perché la qualità diventi prevalente rispetto alla quantità”.

“Si tratta – continua il messaggio – di diffondere comportamenti etici che facciano emergere la dimensione sociale dell’agricoltura, fondata su valori perenni, da sempre fecondi, quali ‘la ricerca della qualità del cibo, l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavoro’”.

“Troveranno così spazio di dignità – affermano – tutti coloro che lavorano nel mondo rurale, in particolare i braccianti, soprattutto se provengono dall’estero, spesso ancora vittime dello sfruttamento e dell’emarginazione”.

“Ognuno deve sentirsi accolto, rispettato e valorizzato – si legge nel messaggio –. In tal modo il mondo agricolo sarà palestra di integrazione sociale e leva preziosa di crescita economica, quale premessa e condizione del progresso sociale”.

“In questo tempo di crisi, un segnale positivo è rappresentato dal ritorno all’impresa agricola di giovani laureati, che sentono questo lavoro come una ‘vocazione’, che dona loro dignità e piena valorizzazione – continuano i Vescovi –. A noi la gioia di saperli accogliere, sostenendoli con motivazioni etiche, in grado di sostenerli nel tempo”.

Nel messaggio viene poi indicato come un ulteriore segno di speranza per la costruzione di un modello economico ispirato ai principi etici la presenza delle cooperative agricole.

“Il pluralismo delle forme d’impresa costituisce, infatti, un elemento imprescindibile per uno sviluppo equilibrato – spiegano –. Al suo interno, la forma cooperativistica, per la sua struttura a rete, sa reggere meglio di altre gli effetti di una crisi anche prolungata”.

I presuli italiani ricordano a questo punto l’importanza dell’azione delle aggregazioni laicali e delle organizzazioni di settore di ispirazione cristiana per “una pastorale d’ambiente, attenta al mutare delle situazioni, che si affianca all’azione delle parrocchie per coinvolgere la Chiesa nelle problematiche vitali delle persone, nelle diverse questioni culturali, sociali ed economiche”.

“Spetta a noi – concludono – rilanciare in alto tali motivazioni, puntando alla formazione dei giovani, dentro il solco della scelta educativa, che la Chiesa in Italia ha coraggiosamente deciso di fare propria in questo decennio”.

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ZENIT Staff

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