Il Presidente Napolitano risponde al Movimento per la Vita

Carlo Casini non è però soddisfatto dal comportamento dei giudici

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di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 26 novembre 2008 (ZENIT.org).- Sabato 15 novembre, nel corso del XXVIII Convegno nazionale dei Centri di Aiuto alla Vita (CAV), svoltosi a Montecatini (Pt), il Movimento per la Vita aveva scritto al Presidente della Repubblica per chiedergli di far valere la sua alta autorità morale affinché Eluana Englaro potesse conservare la “grazia” di continuare a essere nutrita, alimentata, curata e amata dalle Suore di Lecco.

In questo contesto il MpV offriva “la massima collaborazione” nella speranza che questo desiderio espresso con forza anche da tanta parte della Nazione “poteva essere realizzato” (ZENIT, 16 novembre 2008)

Martedì 25 novembre, il Presidente Giorgio Napolitano ha fatto recapitare una lettera all’onorevole Carlo Casini, presidente del MpV, in cui spiega che non ha “poteri di intervento sui provvedimenti che sono espressione della funzione giurisdizionale”.

Napolitano difende però l’operato della magistratura, poiché i giudici “non hanno utilizzato i loro provvedimenti ‘come meri schermi formali per esercitare, invece, funzioni di produzione normativa o per menomare l’esercizio del potere legislativo da parte del Parlamento’” – come sosteneva invece il MpV.

Nella lettera il Presidente riconosce che è sua responsabilità “ascoltare con la più grande attenzione quanti esprimono sentimenti e pongono problemi che riguardano situazioni e temi di particolare complessità etica e giuridica sui quali diverse sono le opinioni e le sensibilità degli esponenti politici, degli studiosi e dei cittadini tutti”.

Rievocando la lettera inviata a Piergiorgio Welby, il Presidente Napolitano ritiene necessaria una “non frettolosa riflessione” su questi temi, che comporti un “confronto sensibile e approfondito”, facendo sua la richiesta di arrivare ad una legge sul fine vita che “sia fondata su adeguati punti di equilibrio tra i fondamentali beni costituzionali coinvolti”.

Una necessità, conclude la lettera, che “si congiunge ovviamente quella del massimo sforzo di convergenza, in Parlamento, tra i diversi modi di vedere l’intervento legislativo fattosi ormai indispensabile e non più procrastinabile”.

Intervistato da ZENIT, Carlo Casini ha ringraziato il Presidente per la lettera, ma ha ribadito la sua contrarietà verso quei giudici che “hanno tentato di lavarsi le mani nel caso di Eluana Englaro”.

Il Presidente del MpV si è detto stupito dal fatto che tra tutti i giudici che si sono occupati del caso di Eluana “nessuno se l’è sentita di condannarla a morte. Ciascuno ha rinviato la decisione ad altri”.

Secondo Casini i giudici “hanno tentato di lavarsene le mani escludendo il potere di ricorso del Pubblico Ministero e lasciando la decisione finale al padre tutore”.

“Nessun compromesso è possibile sul diritto all’eguaglianza degli esseri umani”, ha poi aggiunto.

Per questo, ha concluso Casini, “bisogna respingere con forza ogni tentativo di discriminare tra persone che alcuni vorrebbero come più o meno degne di vivere”.

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ZENIT Staff

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