Benedetto XVI: una vita senza Dio è limitata

Messaggio per il 97° Katholikentag tedesco

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 22 maggio 2008 (ZENIT.org).- Una vita che esclude Dio è limitata al “finito”, osserva Benedetto XVI nel Messaggio che ha scritto in occasione del 97° Katholikentag tedesco.

La “Giornata dei Cattolici”, che quest’anno si svolge nella città di Osnabrück, si protrarrà fino al 25 maggio e prevede 1.200 eventi in sessanta tra piazze e luoghi caratteristici, con la partecipazione di più di 30.000 partecipanti e 2.000 volontari. 

Richiamando il tema dell’incontro, “Tu ci conduci fuori al largo” (Sal 18,20), il Papa si è chiesto quale sia “il ‘largo’ nel quale ci conduce l’incontro con Dio, la fede”.

Al giorno d’oggi, ha riconosciuto, non poche persone “hanno paura che la fede possa limitare la loro vita, che esse possano essere costrette nell’involucro dei comandamenti e degli insegnamenti della Chiesa e che non potranno più essere libere di muoversi nel ‘largo’ della vita e del pensiero di oggi”. 

Secondo il Pontefice, queste persone si sentono come il figliol prodigo, “costrette a partire, lasciando da parte Dio per assaporare tutto il ‘largo’ dell’universo. Alla fine, però, questo ‘largo’ diventa stretto e vuoto”. 

“Solo quando la nostra vita sarà riuscita a salire al cuore di Dio – constata -, avrà trovato quel ‘largo’ per il quale noi siamo stati creati”.

Una vita senza Dio, ha osservato Benedetto XVI, “non diventa più libera e più larga”. Chi infatti tralascia Dio “limita la vita e il mondo al ‘finito’, a quello che noi stessi possiamo fare e pensare, e questo è sempre troppo poco”. 

Dio, invece, “allarga il nostro cuore affinché non pensiamo più soltanto a noi stessi”, di modo che l’uomo non abbia più bisogno di “cercare, timoroso, la sua felicità, il suo successo o di dare peso all’opinione degli altri”.

“Egli è ora libero e generoso, aperto alla chiamata di Dio. Con fiducia può donare tutto se stesso perché egli sa – ovunque vada – di essere sicuro nelle mani di Dio”. 

Il “largo” del tema, ha continuato il Pontefice, non è solo quello in noi, “ma anche il ‘largo’ del futuro”.

Il motto del Katholikentag, dunque, “chiama a rafforzare in noi la fiducia in Dio, la fiducia che Dio ci condurrà in un futuro buono”. 

“Anche se a volte il presente ci soffia tempestoso sul volto e ci viene grande paura per il futuro – riconosce Benedetto XVI -, mai dobbiamo perdere la fiducia, non dobbiamo avere paura perché Dio ci viene incontro”.

Se comprendiamo il futuro in questo modo, suggerisce, potremo raccogliere la sfida che ci presenta e sfruttare le possibilità che offre. 

“Non lasciate che siano soltanto gli altri a plasmare il futuro, ma inseritevi con fantasia e capacità di persuasione nei dibattiti del presente!”, ha esortato i partecipanti al Katholikentag.

“Con il Vangelo come parametro, partecipate attivamente alla vita politica e sociale del vostro Paese. Come laici cattolici, osate partecipare alla formazione del futuro, in unione con i sacerdoti e con i Vescovi!”. 

“Con Dio alle spalle potete agire con coraggio, perché è Lui che ci rassicura: ‘Voglio darvi un futuro ed una speranza’ (Ger 29,11)”.

Il Pontefice conclude il suo messaggio rivolgendosi ai giovani che partecipano al Katholikentag., dicendosi lieto che si riuniscano ad Osnabrück per rafforzarsi “vicendevolmente nella fede, nella speranza e nell’amore”. 

“Sfruttate questa occasione e lasciatevi condurre dal messaggio del Katholikentag al ‘largo’ delle possibilità che vi offre Dio! – li esorta -. Dio vuole permeare tutta la vostra vita e vuole mostrarvi quanto è grande la libertà di coloro che depongono la loro vita nelle sue mani”.

“Larga diventa la vita di chi vive la sua vita con Dio!”.

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ZENIT Staff

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