di Mirko Testa
CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 18 maggio 2008 (ZENIT.org).- E’ iniziata con un appello a nutrire sempre speranza nell’intercessione della Madonna, questo sabato pomeriggio, la visita pastorale di Benedetto XVI a Savona e Genova, caratterizzata dalla forte impronta mariana.
Giunto infatti in elicottero nella città ligure, il Papa si è subito recato in auto scoperta al Santuario di Nostra Signora della Misericordia, ripercorrendo le orme di Pio VII che, il 10 maggio 1815, incoronò nello stesso luogo l’effigie della Madonna della Misericordia per ringraziarla di essere stato liberato dopo tre anni di prigionia voluta da Napoleone.
Qui il Papa si è recato nella cripta per pregare ai piedi della statua della Madonna recitando un’orazione d’affidamento della città e della diocesi a Maria, e deponendo alla fine sull’altare una rosa d’oro come omaggio.
Per l’occasione le monache carmelitane di Savona hanno ricevuto come regalo inatteso la possibilità di uscire dal monastero e incontrare Benedetto XVI in questa visita privata al Santuario, accompagnata dai canti del Collegium musicum Sancti Sebastiani Gameraniensis, formato da sei cantori e diretto dall’organista Graziano Interbartolo.
Davanti a oltre 30.000 persone, che hanno sfidato per l’occasione il maltempo e la pioggia, Benedetto XVI ha poi presieduto l’Eucaristia solenne in piazza del Popolo, alla presenza di quaranta Vescovi e seicento preti.
Nel suo discorso di benvenuto, il Vescovo di Savona, monsignor Vittorio Lupi, ha detto che la visita del Papa al Santuario lo ha reso “uno di noi: ogni anno infatti i savonesi con una devozione e una partecipazione veramente commoventi a migliaia si recano a piedi a venerare la loro Mamma celeste il 18 marzo, nel giorno anniversario della sua apparizione”.
Il presule ha poi ricordato “il privilegio di aver sostenuto con amore il Papa Pio VII durante la sua prigionia”, attraverso una fitta rete di collaboratori che i savonesi misero in piedi per consentire al Papa di far giungere ai Vescovi bolle, rescritti e lettere.
“Furono momenti difficili per la vita della Chiesa – ha aggiunto –, ma che ci fanno toccare con mano la verità di quanto il Salvatore ha promesso alla Sua Chiesa guidata da Pietro: ‘non prevalebunt’, le forze del maligno non prevarranno’”.
Nell’omelia il Pontefice si è quindi soffermato su una delle letture della festa della Santissima Trinità, dove si parla della rivelazione del nome di Dio: “Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e fedeltà”.
“E’ qui tutta l’essenza del cristianesimo – ha continuato –, perché è l’essenza di Dio stesso. Dio è Uno in quanto è tutto e solo Amore, ma proprio essendo Amore è apertura, accoglienza, dialogo; e nella sua relazione con noi, uomini peccatori, è misericordia, compassione, grazia, perdono”.
A questo proposito, il Papa ha detto che il nome di Dio è “Misericordia, Grazia, fedeltà”, nome con cui la Vergine si è presentata a Savona: “Madonna di misericordia”, in quanto madre di Gesù, “volto umano della divina Misericordia”.
La Vergine a Savona apparve una prima volta a un contadino nel 1536 – la terza e ultima apparizione avverrà nel 1580 –, in un momento tragico per la vita di questa città, che diede i natali ai Pontefici Sisto IV e Giulio II.
Ma a insegnarci a confidare in Maria, ha poi ricordato, è la stessa vicenda di Pio VII, che ricevette la notizia della liberazione il 17 marzo, vigilia della festa dell’apparizione della Vergine.
Maria, infatti, “ci insegna il coraggio nell’affrontare le sfide del mondo: materialismo, relativismo, laicismo, senza mai cedere a compromessi, disposti a pagare di persona pur di rimanere fedeli al Signore e alla sua Chiesa”.
“L’esempio di serena fermezza dato dal Papa Pio VII ci invita a conservare inalterata nelle prove la fiducia in Dio, consapevoli che Egli, se pur permette per la sua Chiesa momenti difficili, non la abbandona mai”.
Questi due esempi, ha affermato il Pontefice, “concorrono a trasmettere alle generazioni cristiane di questo nostro tempo un messaggio di speranza, ci incoraggiano ad avere fiducia negli strumenti della Grazia che il Signore mette a nostra disposizione in ogni situazione”.
Questi strumenti, ha conclsuo il Papa, sono la preghiera, i sacramenti e le opere di carità.
Dopo la Messa Benedetto XVI si è recato in cattedrale e al vescovado per visitare gli appartamenti dove Pio VII fu tenuto prigioniero e dove si vedono ancora le grate dalle quali veniva spiato dalle guardie di Napoleone.