Bisogna distinguere azione evangelizzatrice e colonizzazione, spiega un Vescovo

Secondo monsignor José Yanguas, Vescovo di Cuenca, il Papa ha parlato con “grande esattezza”

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APARECIDA, giovedì, 24 maggio 2007 (ZENIT.org).- Monsignor José María Yanguas, Vescovo di Cuenca (Spagna), ha affermato questo mercoledì che Benedetto XVI ha parlato con “grande esattezza” circa l’azione evangelizzatrice in America Latina. Il Vescovo ha anche aggiunto che si deve distinguere tra l’azione evangelizzatrice dei missionari e l’opera di colonizzazione.

“E’ evidente che si tratta di una realtà complessa”, ha detto il Vescovo in un incontro con la stampa nel Santuario di Aparecida, ricordando che la presenza di Spagna e Portogallo in America Latina è durata tre o quattro secoli e che ci sono state variazioni da regione a regione.

“Dall’altro lato, bisogna distinguere anche le differenze tra opera di colonizzazione o di conquista e l’azione propriamente evangelizzatrice. Sono due realtà contemporanee, ma mi sembra che siano essenzialmente diverse, anche se contemplano direttamente punti di contatto”, ha osservato.

Secondo monsignor Yanguas, nell’Udienza generale di questo mercoledì, in cui ha riflettuto sul suo recente viaggio in Brasile, il Papa ha parlato della questione dell’evangelizzazione dell’America Latina “con grande equilibrio e con grande esattezza”. “E’ difficile non essere d’accordo”, ha sottolineato.

Il Vescovo ha detto che Benedetto XVI non ha dimenticato le “ombre” del periodo successivo all’arrivo degli Spagnoli e dei Portoghesi nel continente.

Secondo il presule, consapevole delle situazioni di ingiustizia che si sono verificate, il Papa, nelle parole che ha proferito in Brasile, ha voluto sottolineare il lato positivo, ossia “la preziosa eredità risultante dall’incontro delle culture”.

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ZENIT Staff

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