Si tratta di una iniziativa del Servizio Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), col Patrocinio del Comune di Loreto e in collaborazione con il Centro Giovanni Paolo II, e rappresenta una delle iniziative previste in preparazione dell’Agorà dei giovani italiani di agosto e settembre prossimi.

L'organizzatore del Festival – il cui ingresso sarà gratuito – è padre Beppe Marano, uno dei due assistenti spirituali dei giovani che studiano presso la Hope Music School.

Nel corso della mattinata dello stesso sabato 19 maggio è previsto inoltre un workshop con docenti di questa scuola, diretta da Marco Brusati, e che prepara giovani desiderosi di avvicinarsi alle nuove professioni della musica leggera e dello spettacolo.

Il giorno successivo, 20 maggio, è previsto, invece, il Pellegrinaggio degli Artisti alla Santa Casa di Loreto.

Il ritrovo presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso di Loreto è previsto alle ore 9:30. Da lì avverrà la partenza del pellegrinaggio a piedi attraverso la Scala Santa verso la Basilica di Loreto, dove all’arrivo verrà celebrata una Santa Messa presieduta dall'Arcivescovo Gianni Danzi, Delegato Pontificio per il Santuario Lauretano,

Con l’occasione del Pellegrinaggio degli Artisti alla Santa Casa, monsignor Gianni Danzi ha scritto una Lettera agli Artisti, nella quale li invita “a coniugare arte e mistero cristiano, a dialogare, a stringere legami solidali, ad esprimervi con il linguaggio che vi è proprio, per tradurre in suoni, forme e colori nuovi il valore perenne della storia di Dio e della sua alleanza con gli uomini”.

Citando la Lettera agli Artisti scritta da Giovanni Paolo II nel 1999, l'Arcivescovo Prelato di Loreto ha detto che “nessuno meglio di voi 'può intuire qualche cosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò l’opera delle sue mani'”.

“Cari artisti continuate ad alimentare la vostra interiorità nell’ascolto del Grande Artista, respirate il soffio del suo Spirito che anche oggi continua a parlarci del mistero cristiano, con un linguaggio che non invecchia, perché tocca ciò che è universale nell’uomo”, ha detto loro.

“Il santuario, unico e irrepetibile, della vostra anima divenga il luogo nel quale si realizza ancora oggi la perenne, feconda alleanza tra fede e arte”, ha poi concluso.