SAN PAOLO, giovedì, 10 maggio 2007 (ZENIT.org).- Prima di Benedetto XVI, solo un Papa ha calpestato il suolo brasiliano. E’ stato il suo predecessore, Giovanni Paolo II, che in 26 anni di pontificato è stato per ben 4 volte in Brasile su 104 viaggi internazionali.

La prima visita del Papa polacco nel Paese si è svolta nel giugno 1980. Sono stati 12 giorni in terra brasiliana durante i quali Giovanni Paolo II ha pronunciato 51 discorsi. Nel suo messaggio di arrivo, Giovanni Paolo II ha detto che “iniziava a realizzare un sogno a lungo accarezzato”.

“Desideravo per vari motivi conoscere questa terra”, ha affermato il Papa in quell’occasione. In quei 12 giorni, il Pontefice è passato per Brasilia, dove ha incontrato i sacerdoti nella Cattedrale della città, ha benedetto la statua di San Giovanni Bosco, ha incontrato il corpo diplomatico e ha parlato a un gruppo di carcerati.

E’ andato poi a Rio de Janeiro, dove ha celebrato la Messa per le famiglie, ha ordinato nuovi sacerdoti, ha visitato il Corcovado e la Favela do Vidigal. A Belo Horizonte (Minas Gerais) ha celebrato la Messa per giovani e studenti.

Nel giugno 1982 Giovanni Paolo II ha effettuato una visita più breve in Brasile, di appena due giorni, di passaggio per l’Argentina.

Nel 1991 la visita pastorale è durata dieci giorni. Ci sono stati 31 discorsi. Il Papa ha visitato, tra le altre città, Brasilia, Salvador e Natal. Nel suo discorso di benvenuto, ha affermato che la Nazione brasiliana si stava “preparando a svolgere un ruolo di grande rilevanza tra i popoli di tutto il mondo”.

“Questo deriva non solo dalle sue dimensioni e dalle immense potenzialità del suo suolo; più importante è la ricchezza umana di un popolo che, in quasi cinque secoli di storia, è cresciuto all’ombra di autentici valori umani e spirituali, e che si prepara ad affrontare le sfide del Terzo Millennio dell’era cristiana”, sottolineava il Pontefice.

La sua ultima visita, nel 1997, è stata caratterizzata dal II Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi a Rio de Janeiro.

Lì Papa Wojtyla ha difeso con vigore l’istituzione familiare. “La famiglia, basata e vivificata dall’amore, è il luogo in cui ogni persona è chiamata a sperimentare, far proprio e partecipare quell’amore senza il quale l’uomo non può vivere, e tutta la sua vita viene privata di senso”, ha affermato.

Durante la quarta visita in Brasile, Giovanni Paolo II ha parlato ai malati dell’Istituto Nazionale di Cancro, ai prigionieri del carcere Frei Caneca, a Vescovi, sacerdoti, religiosi e delegati del Congresso Teologico Pastorale.

Nel suo discorso di congedo ha dichiarato: “Nella mia memoria rimarranno sempre impresse le manifestazioni di entusiasmo e di profonda pietà di questo popolo generoso della Terra di Santa Cruz, che insieme alla moltitudine di pellegrini provenienti dai quattro angoli del mondo ha saputo dare una grande dimostrazione di fede in Cristo e di amore per il Successore di Pietro”.

Paolo VI, Giovanni Battista Montini, è stato il primo Papa a visitare i cinque continenti, e fino a Giovanni Paolo II era stato il Romano Pontefice che aveva viaggiato di più.

Nel 1968 si è recato in America Latina. In Colombia, nell’agosto di quell’anno, ha aperto i lavori della II Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano, la Conferenza di Medellín.

Giovanni Paolo II ha aperto personalmente le edizioni successive delle Conferenze Generali Latinoamericane a Puebla (Messico, 1979) e a Santo Domingo (Repubblica Dominicana, 1992).

Benedetto XVI porta avanti la tradizione dei suoi predecessori e questo mercoledì è arrivato in Brasile proprio per aprire i lavori della V Conferenza Generale, che passerà alla storia come la Conferenza di Aparecida.