"Vorrei farmi prete, ma come si fa a resistere al sesso?"

Nella società di oggi è più facile cedere all’inganno secondo cui gli istinti sarebbero indomabili

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“Prof, come si possono conciliare i normali impulsi sessuali con il sacerdozio? Ho vissuto un periodo in cui credevo che la vocazione fosse per me. Poi però di tentazioni ne ho avute tante. Una in particolare mi ha sempre attanagliato, perché nasce da una mia fantasia particolare (fantasia che non ha mai portato a far male a nessuno, se non a me stesso). Questa ‘spinta’ mi ha così influenzato da farmi cambiare idea sulla mia vocazione. Mi sono detto: ‘Come posso fare una scelta dove c’è una responsabilità spirituale così elevata, se non resisto a questa fantasia e a questi impulsi?’. A poco a poco la fiamma vocazionale si è spenta…  ma non del tutto. Ma perché non si possono sposare i preti? L’istinto sessuale si può governare?Dov’è il confine tra la natura umana, l’istinto, la carne e la natura spirituale della vita?”.

Caro Massimiliano, faccio tre premesse:
1) per rispondere a tutto e per bene, dovrei scriverti un’enciclica J ;
2) in privato ti darò dei nomi di bravi sacerdoti che potrebbero seguirti in questo cammino di ricerca;
3) tranquillizziamo tutti sulla tua “fantasia”, altrimenti la gente chissà cosa va a pensare.

Intanto ti dico che fai bene a porti queste domande. Pensare di dedicare l’intera esistenza al Signore e agli altri richiede, infatti, una buona maturità umana, affettiva e spirituale, padronanza di sé ed equilibrio interiore. Ma ora, dalle domande, bisogna passare alle risposte e tu (come tutti) non puoi riuscire a dartele da solo. Tutti noi, infatti, abbiamo bisogno di una guida “spirituale” che ci accompagni nel nostro cammino interiore.

Spesso capire qualcosa di noi è davvero difficile. Siamo un miscuglio di emozioni contrastanti, di sensi di colpa e di egoismi estremi, di slanci sinceri di entusiasmo e di picchi profondi di tristezza, di attimi in cui tutto ci sembra chiaro ed altri ancora in cui la confusione regna sovrana. Allora una brava guida esterna, con il suo discernimento, è in grado di districarsi tra la nostra confusione interiore, rimettendo ordine nella nostra vita, con più lucidità di noi. L’obiettivo è che tu sia felice, realizzandoti!

Il secondo passo da fare è capir bene che ogni persona ha un suo cammino personale verso l’autorealizzazione. Ogni storia umana è l’ennesimo vangelo che Dio scrive, con parole mai dette prima. In questo cammino, anche le nostre fragilità, possono diventare la nostra forza. L’obiettivo non è concentrarsi sulle nostre vittorie o sconfitte, ma su Dio che non ci lascia mai, continuando a tifare per noi.

Terza cosa. Tu mi chiedi come si possano conciliare i naturali impulsi sessuali con la scelta religiosa. Io ti rispondo: “Come si possono conciliare i naturali impulsi sessuali con il matrimonio?”. Perché non penserai mica che una persona sposata non abbia mai nessuna fantasia, nessun impulso, nessun istinto che lo richiami? Affermare che basti avere una vita sessuale regolare per tenere sotto controllo l’istinto, è come dire che non esistono le violenze sui bambini in famiglia, lo stupro da parte di ragazzi fidanzati o il tradimento fatto da persone sposate.

Il nostro desiderio di essere “puri, puliti ed onesti” è fortissimo (tanto è vero che certe fantasie le teniamo lontane da sguardi indiscreti, per non vergognarci) ma lo dobbiamo curare come un fiore prezioso, sia che siamo preti, sia che siamo mariti, sia che siamo vergini consacrate, sia che siamo mogli felici. A volte, guardandomi intorno, mi sembra di vivere in regime di pornocrazia e non ho affatto l’impressione che, in Occidente, la sessualità sia vissuta serenamente, come a noi sembra.

Siamo passati dal bigottismo ipocrita del passato all’ostentazione più volgare di oggi, senza fermarci nella valle dell’equilibrio, dove la mente e il cuore sono totalmente collegati e l’istinto è al loro servizio. Se persone potenti e ricche sono travolte dai propri istinti sessuali, in una sorta di gioco al massacro, di delirio di onnipotenza, di non accettazione dell’invecchiamento… Se adolescenti si “regalano” per una ricarica telefonica… Se su facebook è normale offrirsi attraverso immagini che lasciano ben poco alla fantasia… Ecco, tutto ciò significa che la relazione uomo/donna e il ruolo della sessualità fanno ancora i conti con le tenebre che portiamo in noi stessi.

Il sesso è spessissimo occasionale, divorato come un cheeseburger, in fretta, più o meno avidamente. Lo si fa sul web, nelle discoteche, nelle scuole. È un rito trendy. Si fa. È un esorcismo collettivo che vuole allontanare la vertigine del vuoto, tenere a bada la noia, lasciarsi andare alla deriva per forza d’inerzia, senza scegliere. L’istinto non ci vuol far scegliere ed invece è proprio lì che dobbiamo arrivare: scegliere di essere puri, puliti ed onesti! Questa scelta la deve fare ogni essere umano in ogni momento della vita.

Quindi tu non permettere a questa “fantasia” di denigrare la tua autostima al punto di non farti sentire degno di un percorso religioso. La purezza è un cammino che tutti dobbiamo fare, per riavere chiarezza su ciò che rende felici e su ciò che storpia la nostra bella immagine.

“Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso.”

(Deuteronomio 30,15-16)

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Maria Cristina Corvo

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