"Possano i giovani dell'Asia essere araldi gioiosi dell'alba di un mondo di pace"

Alla preghiera dell’Angelus, il Papa ricorda le vittime del naufragio della nave-traghetto Sewol e invita i Coreani a collaborare insieme per il bene comune

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Al termine della celebrazione della Santa Messa allo Stadio di Daejeon, a 160 km dalla capitale Seoul, nella seconda giornata del suo viaggio apostolico in Corea, Papa Francesco ha recitato la preghiera dell’Angelus insieme ai circa 50mila fedeli.

“Cari fratelli e sorelle, al termine della Santa Messa, ci rivolgiamo ancora una volta alla Madonna, Regina del Cielo. A Lei offriamo le nostre gioie, i nostri dolori e le nostre speranze”, ha esordito il Papa prima di recitare la preghiera mariana.

In particolare, il Pontefice ha ricordato le 293 persone morte e le dieci disperse sui 476 passeggeri della nave-traghetto Sewol, affondata nell’aprile scorso al largo delle coste della Corea del Sud. Alla celebrazione erano presenti i superstiti e i familiari delle vittime. Francesco ha affidato quindi alla Madonna “tutti coloro che hanno perso la vita nell’affondamento del traghetto ‘Se Wol’, come anche quanti tuttora soffrono le conseguenze di questo grande disastro nazionale”.

“Il Signore – ha aggiunto – accolga i defunti nella sua pace, consoli coloro che piangono, e continui a sostenere quanti così generosamente sono venuti in aiuto dei loro fratelli e sorelle. Questo tragico evento, che ha unito tutti i Coreani nel dolore, confermi il loro impegno a collaborare insieme, solidali, per il bene comune”.

Sempre alla Vergine Maria, ha proseguito poi il Santo Padre, “chiediamo di posare il suo sguardo misericordioso su quanti tra noi si trovano nella sofferenza, particolarmente sui malati, sui poveri e su chi è privo di un lavoro dignitoso”.

Infine, un ricordo per la Festa nazionale della Liberazione della Repubblica che la Corea celebra oggi: “Chiediamo alla Madonna di vegliare su questa nobile nazione ed i suoi cittadini – ha pregato il Pontefice -. Affidiamo alla sua protezione tutti i giovani che si sono radunati qui da tutta l’Asia. Possano essere araldi gioiosi dell’alba di un mondo di pace, secondo il disegno benedetto di Dio!”.

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ZENIT Staff

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