Nigeria. In piazza le mogli dei soldati: "Salvateli da Boko Haram"

Due giorni di protesta delle donne con i loro figli vicino il quartier generale dell’esercito per impedire l’invio dei mariti a combattere contro la setta terrostica

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Donne e bambini in corteo, con striscioni e cartelli, esasperati e pronti perfino a erigere posti di blocco improvvisati a poche decine di metri dal quartier generale dell’esercito. È accaduto nella città di Maiduguri, dove – riferiscono fonti dell’agenzia Misna – mogli e figli hanno cercato di impedire l’invio dei loro mariti a combattere contro Boko Haram.

“La protesta è andata avanti due giorni e appare destinata a costituire un precedente vista la paura e la tensione diffusa in città e in tutto lo Stato di Borno”, dice padre Timothy Cosmas, responsabile della Commissione giustizia e pace della diocesi di Maiduguri. All’origine delle manifestazioni la decisione dello stato maggiore di inviare un nuovo contingente nel distretto di Gwoza, distante da Maiduguri circa 135 chilometri. Nella stessa zona dove la settimana scorsa decine di soldati erano stati costretti alla fuga o uccisi a seguito del’avanzata degli islamisti.

“A Maiduguri – sottolinea padre Timothy – è diffusa la convinzione che i combattenti di Boko Haram siano armati di più e meglio rispetto ai soldati”. “Niente armi e niente Gwoza, siamo stanchi di seppellire i nostri cari” ha detto lunedì ai giornalisti Thabita John, mentre partecipava a un corteo. Secondo padre Timothy, valgono poco le rassicurazioni dei portavoce del governo sull’adeguatezza degli equipaggiamenti a disposizione dei soldati. “Le autorità – sottolinea il responsabile della Commissione giustizia e pace – sono riuscite a far rientrare la protesta solo avvalendosi anche delle norme restrittive previste dallo stato di emergenza in vigore nel nord-est della Nigeria dall’anno scorso”.

I nodi, in effetti, sono tutti da sciogliere. Boko Haram continua a colpire quasi quotidianamente. Secondo il governo, solo quest’anno incursioni degli islamisti e controffensive dell’esercito hanno costretto circa 250.000 nigeriani a lasciare le proprie case. Dalla settimana scorsa Gwoza è sotto il controllo di Boko Haram. L’offensiva degli islamisti, che hanno conquistato anche la vicina Damboa, avrebbe provocato oltre cento vittime. Mentre più fonti di stampa riferiscono che da Gwoza, una città di circa 50.000 abitanti, sono fuggite migliaia di persone.

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ZENIT Staff

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