"Nessuna persecuzione può essere compiuta in nome di Dio"

I vescovi di Francia esprimono in un comunicato il loro sconcerto di fronte ai drammi vissuti dai cristiani d’Oriente

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“Profondamente scioccati e rattristati di fronte al dramma vissuto in questi ultimi giorni da migliaia di cristiani in Siria, vogliamo manifestare la nostra totale solidarietà con le Chiese locali e assicurare loro le fervide preghiere dei cattolici di Francia”.

Così l’Episcopato francese esprime la propria vicinanza ai cristiani d’Oriente in un breve comunicato a firma dell’arcivescovo di Marsiglia, Georges Pontier, presidente della Conferenza Episcopale, e del cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Francia e sprovvisti di ordinario del proprio rito.

“In costante collegamento con le autorità religiose e gli operatori umanitari cristiani, sappiamo quanto siano particolarmente disumane le situazioni subite dai cristiani d’Oriente”, scrivono i presuli nella nota ripresa da L’Osservatore Romano. Ed evidenziano che “in Iraq e in Siria tali persecuzioni e tali esodi durano da troppi anni”.

È “urgente”, perciò, che “la sorte di queste migliaia di uomini, donne e bambini martirizzati in ragione della loro fede venga finalmente presa in considerazione”. Inoltre, aggiungono i vescovi, “nessuna persecuzione può essere compiuta in nome di Dio”. 

Già alcuni giorni fa la Conferenza Episcopale francese, assieme all’Œuvre d’Orient, era intervenuta per manifestare inquietudine dopo il rapimento di numerosi cristiani in Siria e richiamare l’attenzione di tutti sulla loro tragica sorte. In una dichiarazione a firma del direttore generale dell’Œuvre d’Orient, monsignor Pascal Gollnisch, si affermava tra l’altro che la comunità internazionale deve assumersi una piena responsabilità nella lotta contro le violenze commesse dal cosiddetto Stato islamico.

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ZENIT Staff

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