Gaza: ancora nessuna tregua

Ancora morti, feriti e bombardamenti nella Striscia e in Israele. Mentre proseguono i negoziati in Egitto, scende in campo l’Europa per porre fine al massacro

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Non accennano a fermarsi le violenze a Gaza. La diplomazia internazionale continua a lavorare duramente per un possibile accordo e una tregua duratura, intanto nella Striscia si continua a morire. Le ultime vittime, in ordine cronologico, sono cinque persone appartenenti alla stessa famiglia palestinese, i Dahrouj. Il padre, la madre e i tre figli sono rimasti uccisi ieri mattina in un un nuovo raid israeliano ad al­Zawayda, località nel centro del territorio palestinese.

Israele piange invece la morte di un bambino colpito da un colpo di mortaio sparato nei giorni scorsi dalla Striscia di Gaza nella regione di Shaar Neghev. Secondo i media, la morte del piccolo è la dimostrazione che siamo di fronte ad una escalation del conflitto.

Il piccolo si aggiunge infatti ai 68 morti israeliani, tra i quali quattro civili, registrati dall’inizio dell’azione militare. La famiglia Dahrouj aumenta invece il numero delle vittime palestinesi sotto gli attacchi dell’esercito israeliano: un numero agghiacciante, 2.100 morti, oltre 10.500 feriti, secondo dati aggiornati.

“Hamas pagherà un caro prezzo per questo terribile attacco terroristico”, ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, precisando poi che le forze di difesa e lo Shin Bet (l’agenzia di intelligence per la sicurezza interna) “intensificheranno le loro operazioni contro Hamas e le organizzazioni terroristiche a Gaza finché non verranno raggiunti tutti gli obiettivi della missione”.

Le speranze ora sono tutte rivolte ai negoziati in Egitto, dove si è recato ieri sera ilpresidente palestinese, Mahmoud Abbas, per nuovi colloqui con il presidente El Sisi. Abu Mazen si era prima incontrato a Doha con il leader dell’ufficio politico di Hamas in esilio, Khaled Mashaal, alla presenza dell’emiro del Qatar, Sheikh Tamim Ibn Hamad Al Thani. I due leader hanno chiesto alle Nazioni Unite di stilare un calendario per la fine dell’occupazione israeliana nei Territori.

Da parte sua l’Onu sta cercando una strategia per riportare Israele e Hamas al tavolo delle trattative e fermare il massacro nella Striscia di Gaza. Ieri, Regno Unito, Francia e Germania hanno presentato una bozza per una nuova risoluzione presso il Consiglio di Sicurezza Onu: si tratta di un documento di due pagine – spiega L’Osservatore Romano – che invita a un cessate il fuoco immediato e duraturo che comprenda la fine del lancio di razzi verso Israele e lo stop alle operazioni militari israeliane a Gaza. Il documento si rivolge inoltre al segretario generale dell’Onu, Ban Ki­-moon, a cui chiede di fare proposte per “mettere in pratica le indicazioni della risoluzione”.

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ZENIT Staff

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