"Dobbiamo dire una parola come cristiani"

Il priore di Bose, Enzo Bianchi, interviene alla Festa del Perdono di Assisi e parla della situazione in Medio Oriente

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Il priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi, è intervenuto durante la Festa del Perdono di Assisi alla Porziuncola per sottolineare il valore del perdono per i cristiani e per tutta la società.

Un riferimento carico di significato è andato alla situazione in Terra Santa alla quale tutta la Diocesi di Assisi e la Comunità francescana hanno voluto dedicare questa Festa del Perdono.

“Il Vescovo di Assisi ha voluto che in questo giorno del Perdono ci fosse una preghiera ardente per la situazione in Medio Oriente. E soprattutto per ciò che sta accadendo tra Israele e Palestina”, ha dichiarato Bianchi.

“Noi dobbiamo dire una parola come cristiani – ha aggiunto il priore di Bose – proprio nel momento in cui siamo cacciati e perseguitati in quelle terre. Mai quella terra ha conosciuto una persecuzione e un’oppressione dei cristiani come in questi giorni, in tutto il Medio Oriente”.

“E proprio perché noi cristiani siamo vittime in questo momento, e non siamo attori del conflitto, dovremmo avere il coraggio, un forte coraggio di dire che l’unica via per portare la pace in quelle terre è il perdono”.

“Se si guarda la giustizia, i palestinesi hanno molte cose da rimproverare agli ebrei e gli ebrei hanno altrettanto da rimproverare ai palestinesi. Solo con la giustizia non si viene fuori da quel conflitto. Occorre un perdono reciproco per ricominciare una nuova storia. E noi cristiani dobbiamo avere la forza e l’audacia di portare questo che è il messaggio di Cristo”, ha quindi concluso Bianchi.

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ZENIT Staff

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