Cardinal Toppo: i santuari, luoghi di incontro pieno con la Trinità

Intervenendo alla Consulta Internazionale su Santuari e Pellegrinaggi a Bangalore (India)

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BANGALORE, giovedì, 22 marzo 2007 (ZENIT.org).- Luoghi creati da Dio per riempirci del Suo Spirito, ascoltare la Sua Parola e conoscere e amare Suo Figlio: così definisce i santuari il Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici dell’India (CBCI).

Il Cardinale Telesphore Placidus Toppo – Arcivescovo di Ranchi (Bihar) – è intervenuto la settimana scorsa alla Consulta Internazionale su Santuari e Pellegrinaggi svoltasi a Bangalore.

Per quell’occasione, il porporato ha voluto sottolineare l’importanza dei santuari, descrivendoli come “segni visibili del potere dell’amore di Dio”, secondo quanto raccolto sulla web della CBCI.

“Lo Spirito di Dio è presente quando i credenti gli preparano il loro cuore, e la gente accorre ai santuari proprio con questa disposizione”, ha spiegato.

Il porporato indiano non ha esitato a tracciare parallelismi con altre religioni, segnalando che i luoghi sacri sono riconosciuti da tutte le culture religiose, perché cercano di rispondere a una necessità reale presente nel cuore della gente, che cerca il contatto con Dio.

Successivamente, ha approfondito la rilevanza dei santuari nel cristianesimo, ricordando che esistono da sempre: “Fin dall’inizio, abbiamo luoghi sacri in cui Gesù ha trascorso la sua vita (terrena)”, ha segnalato il Cardinale Toppo.

Rispetto alla vita di Gesù, ha sottolineato che “Egli stesso è stato varie volte a Gerusalemme per celebrare le grandi feste ebraiche”, così come per la tradizione sappiamo che “la vita di Gesù viene descritta come un viaggio a Gerusalemme, un pellegrinaggio”.

Il porporato ha affermato che i luoghi santi attirano moltissime persone, e ha citato Gerusalemme, Roma, Santiago de Compostela, Calcutta, Vailankanni (nel Tamil Nadu) e Sardhana (nel Meerut).

“Quando i cristiani visitano questi luoghi, sperimentano un’immensa gioia e vi sentono, di fatto, la presenza di Gesù, il Signore Risorto”, ha constatato.

Quanto alla nascita di un luogo santo, ha indicato che nella tradizione cristiana tali luoghi hanno questa considerazione per uno speciale intervento dall’Alto.

“Come nel caso di Lourdes” “e di Fatima, dove Maria, la Madre di Gesù, ha esortato i credenti a un maggiore impegno per Cristo e i valori del Vangelo”.

Il porporato ha affrontato anche la ragione per cui segni visibili del potere dell’amore di Dio, come guarigioni e conversioni, tendono a sperimentarsi di più nei luoghi sacri.

A questo proposito, il Cardinale ha spiegato che si tratta di un cammino che le persone intraprendono verso un luogo sacro realizzato con fede, senza altri condizionamenti.

“Più ancora, quando altri credenti li accompagnano, rafforzano la loro fede e la loro intenzione”, ha aggiunto.

“I santuari e i luoghi di pellegrinaggio, che il Signore ha creato per noi, esistono perché possiamo riempirci del Suo Spirito, ascoltare la Parola di Dio, arrivare a conoscere Suo Figlio Gesù e nostro Salvatore più intimamente e amarlo più ardentemente”, ha sintetizzato.

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ZENIT Staff

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