Chiese cristiane contro la violenza sulle donne

Firmato lunedì scorso, presso il Senato, un appello ecumenico che deplora i soprusi femminili

Share this Entry

“La violenza contro le donne è un’emergenza nazionale. Ogni anno in Italia sono migliaia le donne che subiscono la violenza di uomini, e oltre cento rimangono uccise”. Si apre con questa denuncia l’Appello ecumenico Contro la violenza sulle donne, che i responsabili di chiese cristiane in Italia, in rappresentanza di numerose confessioni presenti sul territorio, hanno firmato ieri presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani del Senato.

L’iniziativa è stata lanciata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) ed elaborata insieme all’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (Unedi) della Conferenza episcopale italiana.

Nel testo si sottolinea che “la violenza contro le donne è un’offesa a ogni persona che noi riconosciamo creata a immagine e somiglianza di Dio, un gesto contro Dio stesso e il suo amore per ogni essere umano”. Del significato ecumenico dell’iniziativa ha parlato il pastore metodista Massimo Aquilante, presente al momento delle firme.

“Quando abbiamo mosso i primi passi auspicavamo un coinvolgimento ecumenico, non potevamo però certo immaginare un’adesione così vasta e rappresentativa dell’ecumene cristiana”, spiega Aquilante. Che aggiunge: “Il nostro augurio è che all’appello faccia seguito la nomina di un gruppo di lavoro che predisponga il materiale necessario per percorsi di pratica pastorale e formativa nelle chiese a livello locale”.

Ai convenuti è giunto il messaggio di Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, che ha parlato di “gesto forte di speranza che rende ancora più significativo l’8 marzo italiano”. La presidente della Camera ha infine scritto: “Con la vostra firma, voi riaffermate che non può esserci nessuna violenza e nessuna discriminazione messa in atto nel nome di Dio”.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione