Radiografia del Sinodo sulla Parola, secondo il suo Segretario generale

La presentazione dell’Arcivescovo Nikola Eterovic

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CITTA’ DEL VATICANO, sabato, 4 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato venerdì, in Sala Stampa vaticana, da monsignor Nikola Eterović, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, nel briefing di presentazione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008 sul tema: “Verbum Domini in vita et missione Ecclesiae (“La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”).

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“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11, 28). Così rispose Gesù Cristo a una donna che, meravigliata dei suoi miracoli e del suo insegnamento, fatto con autorità (cfr. Lc 4, 32), intendeva elogiare sua madre, la quale doveva essere orgogliosa del suo figlio. Il Signore, invece, dichiarò beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano. Ascoltare la Parola di Dio significa capire quello che viene proclamato, meditare su tale annuncio affinché diventi parte della vita concreta. Per evitare ogni possibile equivoco, in un’altra situazione, il Signore Gesù ha precisato: “Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica” (Lc 8, 21).

Per diventare membri della famiglia di Gesù Cristo, della sua Chiesa, occorre dunque ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica. Ora la Parola di Dio è Gesù stesso, il Verbo eterno fatto carne (cfr. Gv 1, 14), colui che ha parole di vita eterna (cfr. Gv 6, 68). Per capire il mistero di Gesù Cristo occorre conoscere le Scritture, quelle dell’Antico Testamento, che preparano la sua venuta, e quelle del Nuovo Testamento, soprattutto i quattro Vangeli, che narrano la sua vita, descrivono il mistero pasquale, tramite il quale il Signore Gesù ha salvato il mondo, e raccontano gli inizi della Chiesa da Lui fondata.

Convocati dal Santo Padre Benedetto XVI, i padri sinodali saranno riuniti a Roma dal 5 al 26 ottobre 2008 nella XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi per riflettere sulla Parola di Dio, sulla sua centralità nella vita della Chiesa e sul suo dinamismo che spinge i cristiani in missione, ad annunciare, con parole e con l’esempio della vita, la Buona Notizia della presenza in mezzo a noi del Signore Gesù risorto. Egli, mandato dal Padre, “proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura” (Gv 3, 34). Per la grazia dello Spirito Santo, i fedeli possono percepire la sua presenza nella Chiesa, nella preghiera, nella celebrazione della Parola e, in modo del tutto particolare, dell’Eucaristia.

La celebrazione dell’Eucaristia, presieduta dal Santo Padre Benedetto XVI, accompagnerà i lavori sinodali in momenti significativi. Sua Santità, Presidente del Sinodo dei Vescovi, presiederà 4 celebrazioni eucaristiche. L’apertura dell’Assise sinodale avrà luogo domenica 5 ottobre nella Basilica Papale di San Paolo fuori le mura. È la prima volta che un Sinodo dei Vescovi viene aperto fuori della Basilica Papale di San Pietro. La ragione è ovvia, in quanto la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi si svolge nel corso dell’Anno Paolino che il Sommo Pontefice ha aperto il 29 giugno 2008. L’Eucaristia di conclusione avrà luogo il 26 ottobre nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Nella stessa cornice avranno luogo altre due celebrazioni eucaristiche. Il 12 ottobre saranno canonizzati quattro beati che si sono distinti nell’ascoltare la Parola di Dio e nel metterla in pratica. Si tratta di un sacerdote, Gaetano Errico; di due religiose, Maria Bernarda Bütler e Alfonsa dell’Immacolata Concezione; e di una laica, Narcisa di Gesù Martillo Morán. È un invito a tutti, ai padri sinodali e ai fedeli, a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo per mezzo della Parola di Dio nell’esigente ma al contempo esaltante cammino di beatitudine o di santità. Il 9 ottobre il Vescovo di Roma presiederà la Santa Messa in occasione del 50° del decesso del Servo di Dio Pio XII che ha, tra l’altro, grandi meriti per il rinnovato interesse agli studi biblici. Anche l’Eucaristia del 19 ottobre, nel Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, sarà un’occasione per il Santo Padre per supplicare la Beata Vergine Maria di intercedere per i padri sinodali affinché seguano il suo esempio di Discepola di Gesù Cristo che ascoltava la Parola di Dio, la serbava e la meditava nel suo cuore (cfr. Lc 2, 19).

Come occorre di abitudine, ognuna delle 24 Congregazioni generali previste comincerà e finirà con la preghiera. In particolare, quella del mattino consisterà nella Liturgia dell’Ora terza, accompagnata da una breve omelia, a cura dei padri sinodali.

La preghiera accompagnerà anche l’incontro ecumenico di sabato 18 ottobre 2008. Nell’aula del Sinodo dei Vescovi, il Santo Padre Benedetto XVI e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I presiederanno i primi Vespri della XXIX domenica del tempo ordinario. In seguito, faranno i loro interventi sul tema della Parola di Dio con particolare riferimento all’Anno Paolino. Sarà la prima volta che il Patriarca Ecumenico si rivolgerà ai padri sinodali. Egli porterà il saluto dalle Chiese particolari che l’Apostolo delle Genti fondò prima di recarsi a Roma, dove subì il martirio. Da parte sua, il Vescovo di Roma, Papa Benedetto XVI, non mancherà di accogliere con l’abbraccio fraterno il Patriarca ecumenico, illustrando l’importanza della missione di San Paolo a Roma, città che custodisce gelosamente e con orgoglio i resti mortali di due colonne della Chiesa, Pietro e Paolo, come pure la loro ricca tradizione apostolica.

In questo ambiente di preghiera e di religioso ascolto della Parola di Dio, si svolgeranno i lavori della XII Assemblea Generale Ordinaria. Vi prenderanno parte 253 Padri sinodali, rappresentanti di 13 Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, di 113 Conferenze Episcopali, di 25 Dicasteri della Curia Romana, e dell’Unione dei Superiori Generali.

Dei 253 Padri sinodali 51 provengono dall’Africa, 62 dall’America, 41 dall’Asia, 90 dall’Europa e 9 dall’Oceania. Essi prendono parte all’Assemblea Generale Ordinaria a vario titolo: 173 sono stati eletti, 38 partecipano ex officio, 32 sono stati nominati dal Santo Padre e 10 sono stati eletti dall’Unione dei Superiori Generali. Pertanto il 72, 3 % dei padri sinodali sono eletti; 15 % prendono parte ai lavori ex officio e 12, 6 % sono nominati dal Santo Padre. Tra i 253 padri sinodali vi sono 8 Patriarchi, 52 Cardinali1, 2 Arcivescovi Maggiori, 79 Arcivescovi, 130 Vescovi. Per quanto riguarda l’ufficio che svolgono, 10 sono Capi di Chiese Orientali sui iuris, 30 Presidenti di Conferenze Episcopali, 24 Capi di Dicasteri della Curia Romana, 185 Ordinari, 17 Ausiliari.

Tra i padri sinodali il più anziano ha 88 (il Patriarca di Antiochia dei Maroniti Card. Pierre Nasrallah Sfeir) e il più giovane 39 anni (Mons. Anton Leichtfried, Vescovo Ausiliare di Sankt Pölten, Austria). Pertanto, nelle riflessioni sinodali si potrà beneficiare dell’esperienza dei fratelli maggiori e del dinamismo dei più giovani. Ad ogni modo, l’età media dei padri sinodali è di circa 63 anni.

All’Assemblea sinodale prenderanno parte, poi, 41 Esperti, provenienti da 21 Paesi, e 37 Uditori, pervenuti da 26 Paesi. Tra gli esperti vi sono 6 donne, mentre le Uditrici sono 19, una in più degli Uditori.

All’Assise sinodale parteciperanno anche alcuni Delegati fraterni, rappresentanti di 10 Chiese e comunità ecclesiali, che con i cattolici condividono l’amore e la venerazione nei riguardi della Sacra Scrittura. Oltre al Patriarcato Ecumenico, saranno rappresentati i Patriarcati di Mosca, di Serbia e di Romania, la Chiesa Ortodossa di Grecia e la Chiesa Apostolica Armena, come pure la Comunione Anglicana, la Federazione Luterana Mondiale, la Chiesa dei Discepoli di Cristo, come pure il Consiglio Ecumen
ico delle Chiese.

Ai lavori sinodali parteciperanno anche 3 Invitati speciali del Santo Padre Benedetto XVI. Il primo ad intervenire sarà il Rabbino capo di Haifa Shear Yashyv Cohen, che nel pomeriggio del 6 ottobre presenterà come il Popolo Ebraico legge e interpreta la Sacra Scrittura – la Torah, i profeti e gli scritti sapienziali – che è, in grande parte, condivisa dai cristiani, da essi denominata l’Antico Testamento. Si tratta della prima volta che un Rabbino, e un non cristiano, si rivolge ai padri sinodali. In seguito, l’Em.mo Card. Albert Vanhoye, S.J., spiegherà come i cristiani si riferiscono alle Sacre Scritture Ebraiche, presentando alcune norme del Documento della Pontificia Commissione Biblica, dell’anno 2001, Il Popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana.

Gli altri due Inviati speciali sono il Rev.do Dr. A. Miller Milloy, Segretario generale dell’United Bible Societies e il Fratello Alois, Priore della Comunità di Taizé.

I giornalisti saranno regolarmente informati sui lavori sinodali da parte di 5 Addetti Stampa, rispettivamente per il francese, l’inglese, l’italiano, lo spagnolo e il tedesco. Ovviamente, vi saranno alcune Conferenze stampa che saranno debitamente annunziate.

I lavori sinodali sono possibili anche grazie agli Assistenti, ai Traduttori, al personale tecnico e, in particolare, ai Officiali della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. In tutto, al Sinodo dei Vescovi parteciperanno oltre 400 persone.

Nel corso della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sarà applicato per la prima volta l’Ordo Synodi Episcoporum aggiornato nell’anno 2006. Il testo ha voluto recepire lo sviluppo della prassi sinodale nel corso dei 40 anni della sua esistenza ed esprimerlo in norme giuridiche. Ovviamente, si è cercato di adattare il Regolamento alle norme del Codice di Diritto Canonico e al Codice dei canoni delle Chiese Orientali, promulgati rispettivamente nel 1983 e nel 1990.

La descrizione dettagliata delle modifiche richiederebbe molto tempo e sarebbe interessante per gli specialisti in diritto, in particolare, per quanto concerne lo sviluppo delle istituzioni ecclesiastiche. Al riguardo, è utile leggere con attenzione il Proemio, in cui sono indicati in modo succinto gli aspetti teologici e giuridici del Sinodo dei Vescovi, comprovati dalla prassi sinodale durante oltre 4 decenni. Mi sembra che per questa occasione sarà sufficiente rilevare quanto segue.

Sono indicate più chiaramente le competenze del Relatore Generale e del Segretario Speciale. Come è noto, il Relatore Generale è Sua Eminenza il Sig. Card. Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec, Canada. È la prima volta che un Vescovo canadese svolge l’ufficio di Relatore Generale.

Il Segretario Speciale è Sua Eccellenza Mons. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo. Anche qui si tratta di una prima volta, in quanto l’Ecc.mo Mons. Monsengwo è il primo Vescovo africano a svolgere l’ufficio di Segretario Speciale per un’Assemblea Generale Ordinaria. Egli ha sostituito Sua Eccellenza Mons. Wilhelm Emil Egger, O.F.M. Cap., Vescovo di Bolzano-Bressanone, prematuramente scomparso.

Nel menzionato Regolamento è stata meglio recepita la collocazione giuridica delle venerande Chiese Orientali Cattoliche sui iuris. Esse possono essere rappresentate dai Capi delle rispettive Chiese o, se questi si trovano nell’impossibilità di partecipare all’Assemblea sinodale, da un Delegato, scelto dal Capo con il consenso del Sinodo della Chiesa sui iuris. Inoltre, le Chiese Orientali Cattoliche che hanno un numero di Vescovi superiore a 25 possono scegliere un altro rappresentante per le Assemblee Generali Ordinarie del Sinodo dei Vescovi. Pertanto, per la prima volta si avranno, per quanto riguarda le Chiese Orientali Cattoliche sui iuris tre categorie di rappresentanti: ex officio, ex designatione e ex electione.

Il Regolamento del Sinodo dei Vescovi recepisce, oltre gli interventi scritti dei padri sinodali, la cosiddetta Discussione libera. Essa avrà luogo dalle ore 18 alle 19 nel corso di ogni Congregazione generale pomeridiana. Inoltre, dato che ogni padre sinodale avrà a disposizione per il suo intervento ufficiale 5 minuti, è aumentato il tempo di Discussione libera durante i lavori sinodali, come per esempio dopo le Relazioni ante Disceptationem e post Disceptationem, e per il Messaggio (Nuntius).

Vi saranno momenti di Discussione libera anche dopo cinque relazioni, ognuna di 10 minuti, nelle quali cinque Vescovi indicheranno come il tema della Parola di Dio è percepito nei cinque continenti. Si tratta di un’altra novità metodologica, prevista nel pomeriggio del 6 ottobre, che permetterà di avere informazioni più precise sulla realtà delle Chiese particolari nei singoli continenti.

È in programma anche una relazione, di circa 30 minuti, sulla recezione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale Sacramentum Caritatis, la prima del Santo Padre Benedetto XVI. Il relatore sarà l’Em.mo Card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia, Relatore generale nell’ultima Assemblea sinodale. In seguito, vi sarà una Discussione libera su tale tema.

Presentando alcuni aspetti rilevanti della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi su La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, vorrei invitare tutti, soprattutto le persone di vita consacrata, a pregare con più fervore e perseveranza affinché i risultati sinodali apportino rinnovato amore verso la Parola di Dio, che nella Sacra Scrittura trova la sua espressione attestata, l’auspicato dinamismo della Chiesa e della sua missione di evangelizzazione e di promozione umana.

Concludo con la citazione dell’ultimo libro della Bibbia che apre gli orizzonti dell’eternità a coloro che amano Gesù Cristo, inviato da Dio Padre, ascoltano la Parola di Dio e, guidati dallo Spirito Santo, camminano verso il Regno dei cieli, in comunione con tutti i santi: “Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino” (Ap 1, 3).

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ZENIT Staff

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