Un Sinodo sulla Parola porta alle fonti della fede

Intervista al responsabile per la liturgia dell’episcopato brasiliano

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di Alexandre Ribeiro

RIBEIRÃO PRETO, XXX, ottobre 2008 (ZENIT.org).- Il Sinodo della Parola renderà possibile “rivedere e valorizzare il ruolo e l’importanza che diamo alla Parola nella liturgia e nella vita”, ha affermato il Vescovo responsabile per la liturgia nella Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB).

ZENIT ha parlato del Sinodo con monsignor Joviano de Lima Júnior, Arcivescovo di Ribeirão Preto, presidente della Commissione Episcopale Pastorale per la Liturgia e uno dei membri brasiliani all’assemblea sinodale.

Come valuta l’importanza di un Sinodo sulla Parola di Dio?

Monsignor Joviano de Lima Júnior: La Parola ci rivela il progetto salvifico di Dio a favore dell’umanità, la sua presa di posizione a favore degli umili, dei deboli e dei diseredati. Senza la Parola, la Chiesa non può realizzare la sua missione. Un Sinodo sulla Parola ci porta alle fonti della fede. Ci porta a rivedere e valorizzare il ruolo e l’importanza che diamo alla Parola nella liturgia e nella vita. Lo scambio di esperienze aiuterà le Chiese di tutto il mondo nell’annuncio profetico della Parola.

Nel Sinodo della Parola verranno affrontati aspetti che incidono sul campo della liturgia?

Monsignor Joviano de Lima Júnior: C’è un rapporto molto stretto tra Parola e Liturgia. La Parola ci convoca e ci unisce in assemblea. Dal popolo biblico, la Chiesa eredita una profonda stima per le Sacre Scritture e per il loro uso nel culto a Dio. La Parola si inscrive nella Tradizione viva della Chiesa. L'”insegnamento degli Apostoli” è echeggiato in primo luogo nelle assemblee liturgiche della Chiesa delle origini, prima di diventare un libro. A poco a poco gli schemi di predicazione e le lettere degli apostoli, lette nelle assemblee liturgiche, hanno formato il Nuovo Testamento.

Quali esempi potrebbe commentare?

Monsignor Joviano de Lima Júnior: Non c’è celebrazione liturgica senza la proclamazione della Parola nella preghiera, nel culto e nella vita. In questo modo, la Chiesa si manifesta al mondo, cresce e realizza la sua missione proclamando la salvezza. Alla tavola della Parola, la comunità dei discepoli del Vangelo si incontra con il suo Signore e Maestro e si rende serva del Regno del Padre. Il Concilio Vaticano II ha reso possibile l’ampio uso della Parola di Dio nella liturgia, attraverso i Lezionari.

Qual è il rapporto tra la Parola di Dio e la formazione dei discepoli-missionari di Cristo?

Monsignor Joviano de Lima Júnior: Il discepolo è un servitore della Parola. Il suo primo atteggiamento è essere ascoltatore della Parola. La lettura orante della Parola alimenta la vita di fede del discepolo, e riunito con i suoi fratelli e le sue sorelle egli assume la missione di trasformare la società, secondo i valori del Regno. La Parola forma la mente e il cuore del discepolo missionario di Gesù Cristo.

[Traduzione dal portoghese di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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