Leader cristiano: guardare a Cristo per la vera speranza

Invia una lettera al Sinodo dei Vescovi

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 9 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Guardando a Cristo sulla croce, si vede la sofferenza e la disperazione del mondo; guardando al Cristo risorto, si vede la vera speranza, ha affermato il segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese.

Il reverendo Samuel Kobia lo ha scritto in un messaggio inviato al Sinodo dei Vescovi, in svolgimento in Vaticano fino al 26 ottobre sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”.

Il messaggio è stato letto questo martedì dal Vescovo ortodosso rumeno Nifon di Targoviste.

Kobia sostiene che il tema scelto per il Sinodo “contiene la promessa di un profondo rinnovamento spirituale per la missione della Chiesa”.

“Concentrando pensiero e mente sulla parola vivente di Dio, rivelata a noi nell’incarnazione di Gesù Cristo, ci apriamo alla presenza del Dio Trino e all’energia dell’amore divino attraverso il quale questo mondo è stato creato, i nostri peccati sono stati redenti e tutta la vita è sostenuta”, osserva.

La Parola di Dio, ha continuato Kobia, “costruisce la Chiesa e trasforma la vita dei popoli, che così diventano testimoni credibili e visibili di Cristo”.

Visto che la Parola di Dio “risuona nella nostra vita, ci trasforma e suscita atti d’amore tra di noi”, ha riconosciuto, “è fondamentale per la missione olistica della Chiesa”.

“Nostro Signore Gesù Cristo ha detto, secondo il Vangelo di San Giovanni, ‘Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri'”.

“Questo discepolato è disperatamente necessario in un mondo lacerato da conflitti e guerre, diviso tra ricchi e poveri e perseguitato da odio e violenza”, ha riconosciuto.

Il leader del Consiglio Mondiale delle Chiese ha affermato che attraverso “Gesù Cristo sulla croce vediamo la sofferenza di questo mondo e la sua disperazione”.

“Nel Cristo risorto”, ha aggiunto, “la nostra speranza è reale. Le conseguenze mortali del peccato possono essere superate”.

“In questa speranza siamo stati salvati e aspettiamo con ansia che non solo noi, ma tutta l’umanità e la creazione sia liberata dalla sua schiavitù e ottenga la libertà della gloria dei figli di Dio”.

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ZENIT Staff

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