NEW HAVEN (Connecticut, Stati Uniti), mercoledì, 15 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Un sondaggio condotto negli Stati Uniti dimostra che quasi tutti gli americani pensano che dovrebbero essere imposte delle restrizioni all’aborto.
Il sondaggio è stato condotto per i Cavalieri di Colombo dall’Istituto del Collegio Marista per l’Opinione Pubblica tra il 24 settembre e il 3 ottobre e mirava a paragonare il punto di vista degli elettori cattolici con quello dell’elettorato in generale.
La ricerca ha chiesto agli intervistati di dichiarare quale di sei dichiarazioni si avvicinava di più alla loro opinione sull’aborto.
Solo l’8% degli statunitensi ha scelto la dichiarazione che afferma che l’aborto dovrebbe essere disponibile per le donne in qualunque momento della gravidanza.
La stessa percentuale ha affermato che l’aborto dovrebbe essere permesso solo nei primi sei mesi di gravidanza. Il 24% optava per limitarlo ai primi tre mesi.
Il 32% degli intervistati ha scelto la dichiarazione per cui l’aborto dovrebbe essere permesso solo in caso di violenza, incesto o per salvare la vita della madre.
Il 15% ha infine scelto la quinta opzione, che l’aborto dovrebbe essere permesso solo per salvare la vita della madre, mentre il 13% ha affermato che non dovrebbe essere mai permesso.
Il sondaggio ha indicato che anche tra coloro che si dichiarano a favore dell’aborto il 71% auspica una sua restrizione. Il 43% di questi lo limiterebbe al primo trimestre, il 23% ai soli casi di violenza, incesto o per salvare la vita della madre.
Il Cavaliere Supremo Carl Anderson ha affermato che i risultati della ricerca sono “indicativi del fatto che il termine ‘pro-choice’ – quando applicato in modo ampio – polarizza inutilmente la discussione sull’aborto e maschera il fatto che c’è un ampio consenso tra gli americani sul fatto che l’aborto dovrebbe essere limitato in modo significativo”.