Cardinale Cañizares: l'evangelizzazione ha bisogno di catechesi

Il primate di Spagna interviene al Sinodo

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 16 ottobre 2008 (ZENIT.org).- La catechesi introduce alla comprensione della Parola di Dio, per cui senza catechesi la Chiesa non può realizzare pienamente la sua opera evangelizzatrice, ha avvertito questo mercoledì al Sinodo dei Vescovi il Cardinale spagnolo Antonio Cañizares.

L’Arcivescovo di Toledo ha dedicato il suo intervento alla catechesi “come una delle forme del ministero della Parola”, un omaggio all’opera dei catechisti che permettono ai fedeli di tutto il mondo di approfondire la fede.

Il porporato ha sottolineato in primo luogo “il ruolo insostituibile e fondamentale della catechesi per la trasmissione della Parola di Dio”.

In particolare, ha aggiunto, la catechesi è “un periodo di insegnamento e maturità, di riflessione vitale sul mistero di Cristo, di iniziazione integrale – vitale, ordinata e sistematica – alla Rivelazione che Dio stesso ha fatto all’uomo in Gesù Cristo, non isolata dalla vita né giustapposta artificialmente ad essa, e conservata nella memoria profonda della Tradizione viva della Chiesa.

“La catechesi introduce, inizia, all’ascolto e all’accoglienza della Parola e dell’insegnamento degli Apostoli, alla liturgia, alla vita morale evangelica conforme alla carità e alla preghiera”, ha constatato il primate di Spagna.

“Senza catechesi, la maggioranza dei cristiani non sarebbe in condizioni di appropriarsi e di tradurre in vita il Vangelo, né di agire in senso missionario e apostolico, né di confrontarsi con successo con le correnti spirituali e culturali del nostro tempo”.

E’ solo partendo da “una seria, autentica e rinnovata catechesi” che la Chiesa potrà “spiegare solidamente tutta l’ampiezza di elementi e funzioni della sua azione evangelizzatrice”, ha osservato.

“E’ necessario che la catechesi come opera evangelizzatrice della Chiesa trovi le sue basi nella natura della rivelazione cristiana e della Tradizione viva della Chiesa come espressa nella Costituzione Dei Verbum del Concilio Vaticano II”.

Quando la catechesi si situa in questa prospettiva, sostiene il porporato, “suscita l’adorazione e, con questa, l’ammirazione e lo stupore di fronte a Dio. Con la forza della testimonianza, parla di Dio per dargli gloria”.

“Da ciò derivano la lode, l’azione di grazie, la supplica. Qui si radica l’iniziazione all’ascolto e all’obbedienza alla Parola di Dio, alla preghiera e alla liturgia”.

“Da ciò deriva anche la vita conforme al volere di Dio – ha concluso –. Quando la catechesi si basa su questo, nasce nel cuore dell’uomo il desiderio di Dio, la sua ricerca, la contemplazione del suo Volto, che è la sua Parola fatta carne, Gesù Cristo, la gioiosa esperienza di stare con Lui, che è Amore, contemplando la sua Parola trasformata in carne, e vivere conformemente a Lui nell’amore e camminando nella speranza”.

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ZENIT Staff

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