di Alexandre Ribeiro
BELO HORIZONTE, venerdì, 31 ottobre 2008 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di Belo Horizonte (Brasile), monsignor Walmor Oliveira de Azevedo, ritiene che la crisi economica mondiale non sia solo una crisi di denaro, ma un terremoto che tocca il campo dei valori.
Sottolineando che la crisi è “la questione principale per il mondo”, il presule ha ricordato che uno dei termini del “sofisticato linguaggio dell’economia” è “credibilità”.
“Nell’estensione del significato c’è un incontestabile riferimento alla dimensione dei valori – afferma in un articolo inviato a ZENIT questo venerdì –. La credibilità è il riferimento ai valori, e questi configurano la credibilità”.
Secondo l’Arcivescovo, “al di là dei numeri e delle quantità, i valori che configurano la credibilità si riferiscono a irrinunciabili dimensioni di carattere etico e morale”.
“In verità, la credibilità nel sistema finanziario non è solo una questione di numeri. Se lo fosse, tutto si potrebbe risolvere anche, com’è prassi in tanti procedimenti, con i numeri virtuali che spesso hanno la proprietà di coprire con un trucco illusorio tante ferite della realtà sociale e politica”.
“Questa credibilità che può restituire al sistema finanziario un equilibrio, per non compromettere la giustizia e la dignità umana, ha dunque radici nella questione fondamentale dei valori che ispirano concezioni, idee sociali, politiche ed economiche”, ha affermato.
La crisi economica mondiale, ha aggiunto, “non è solo una crisi di denaro perduto, iniettato, favorito, prestato. E’ un terremoto che tocca la sfera dei valori”.
Ciò richiede “una comprensione la cui lucidità deve essere illuminata da valori e riferimenti quando si considera il tavolo di discussioni in vista del superamento della crisi”.
In questo contesto, la Chiesa cattolica indica “una luce in questo momento critico di crisi mondiale”. Secondo monsignor Azevedo, la voce della Chiesa appare in modo particolare nel Messaggio del Sinodo dei Vescovi, svoltosi dal 5 al 26 ottobre.
Questa luce è sempre il fatto di seguire Gesù: “ci si concentra sulla sequela di Cristo, fonte inesauribile della verità che Egli è”.
La Parola di Dio, Gesù Cristo, è “fonte di ogni credibilità”. L’incontro con Cristo e il suo ascolto “permettono di superare i fondamentalismi religiosi e sociali, politici ed economici”.
“Ogni crisi indica, quindi, che è necessario abbeverarsi a una fonte più pulita e vera nella ricerca del nuovo cammino per le istituzioni e per la vita di tutti”, ha concluso l’Arcivescovo.
[Traduzione dal portoghese di Roberta Sciamplicotti]