LOS ANGELES, venerdì, 7 novembre 2008 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di Los Angeles ha affermato che la votazione in California per mettere al bando il matrimonio gay è stata il risultato di una “coalizione senza precedenti”.
E’ quanto ha osservato il Cardinale Roger Mahony questo mercoledì nel suo discorso alla comunità cattolica e ad altri che hanno approvato la Proposizione 8, che chiede alla Costituzione dello Stato della California di includere una definizione di matrimonio come atto tra un uomo e una donna.
“La Proposizione 8 è stata il risultato di una coalizione senza precedenti di molte comunità religiose e altri cittadini che hanno compreso l’importanza di mantenere le basi dell’istituzione del matrimonio”, ha scritto il porporato.
“I nostri sforzi collettivi a favore della Proposizione 8 si sono centrati solo sulla preservazione del piano di Dio per cui il matrimonio tra un uomo e una donna deve essere una realtà immutabile con cui il loro amore reciproco diventa fruttuoso dando vita a figli che continuino la famiglia umana”.
“Crescere, formare ed educare questi figli è un atto che Dio ha stabilito che avvenga in una famiglia tradizionale con un padre e una madre”.
Il Cardinale ha indicato che la Proposizione 8 è un voto positivo. Anziché collocarsi contro qualsiasi gruppo sociale, cerca di preservare il progetto divino “perché le persone vivano sulla terra nel corso dei tempi”, ha affermato, esortando le persone a vivere la nuova definizione costituzionale con un continuo sostegno al matrimonio e alle famiglie.
Anche la Conferenza Episcopale dell’Arizona ha emesso una dichiarazione ai votanti “di tutti i credo e gli stili di vita” che si sono uniti per approvare la Proposizione 102, che offrirà una definizione del matrimonio nella Costituzione dello Stato.
“Siamo particolarmente grati per il fatto di vedere un’ingente risposta da parte dei cattolici che si sono uniti agli sforzi dei Vescovi per l’approvazione di questa misura”, ha affermato la Conferenza.
Il risultato è stato monumentale, perché nel 2006 l’Arizona è stato l’unico Stato a respingere un emendamento del matrimonio. Con i voti di martedì scorso, il rifiuto precedente è stato sostituito, portando a 30 il numero degli Stati che difendono il matrimonio nella propria Costituzione.
Anche la Florida ha approvato un emendamento in cui bandirà il matrimonio gay. Questo voto è stato notevole, visto che era necessario il 60% e si è ottenuto il 62%.
Il risultato in California è stato il più consistente, di fronte ai 18.000 matrimoni gay celebrati dal maggio di quest’anno. L’emendamento, passato con il 52% dei voti, si sovrapporrà alla decisione della Corte Suprema, che ha legalizzato fino ad allora il matrimonio gay.
Fondi per la campagna a favore e contro questa Proposizione hanno raggiunto un record rispetto a qualsiasi altra questione sociale negli Stati Uniti, arrivando a 73 milioni di dollari da parte di tutti gli Stati e di vari Paesi esteri.