ARÁNZAZU, domenica, 12 settembre 2010 (ZENIT.org).- Vari Vescovi spagnoli hanno chiesto di accogliere con prudenza il cessate il fuoco annunciato domenica scorsa dal gruppo terroristico ETA e di pregare in modo particolare in questo momento per la pace.
Il Vescovo di San Sebastián, monsignor José Ignacio Munilla, ha esortato “a che questa tregua sia definitiva e incondizionata” nell’omelia della Messa della festa della Madonna di Aránzazu, celebrata giovedì nel santuario della patrona di Guipúzcoa.
“Unendoci al nostro popolo, chiediamo all’ETA la sua dissoluzione”, ha affermato. “Chiediamo a Dio di illuminare tutti coloro che sono chiamati – o meglio, tutti noi che siamo chiamati – ad essere costruttori di pace”.
“Voglio unirmi alla preghiera che tradizionalmente abbiamo elevato al Signore da questo santuario, e invito tutti a chiedere a Dio con costanza e perseveranza, per intercessione della Madre di Aránzazu, la pace definitiva per il nostro popolo”.
Il presule ha sottolineato che “la crescente speranza del nostro popolo nei confronti della pace è già un processo inarrestabile, e non hanno alcun senso le resistenze che lo ostacolano”.
La pace, ha affermato, non può essere usata come un mezzo, ma deve essere cercata come fine. “La pace non può diventare uno ‘strumento’ al servizio delle nostre ‘strategie’”, ha sottolineato.
Di fronte a varie autorità civili dei Paesi Baschi e a molti pellegrini, monsignor Munilla ha ricordato che “la vita è un diritto inviolabile di ogni essere umano, che non dipende dal momento, né dalle ideologie, né da una strategia, ma da Dio, autore della vita, in cui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”.
Nella sua omelia, ha anche sottolineato l’umiltà della Vergine Maria e ha insistito: “Non ci sarà possibilità di pace se non cresciamo nell’umiltà”.
“Un passo”
Tre giorni prima, anche il Vescovo di Bilbao, monsignor Mario Iceta, si era riferito al comunicato in cui il gruppo terroristico annunciava la tregua.
“Nel momento attuale, anche se questo comunicato può essere considerato un passo, è ancora necessaria la decisione definitiva che noi e la società reclamiamo”, ha detto. “Per questo, auguriamoci e facciamo voti perché possiamo ricevere presto questa notizia”.
In alcune dichiarazioni pubblicate sulla web dell’episcopato il giorno dopo l’annuncio dell’ETA, monsignor Iceta ha auspicato “che la vita del nostro popolo sia presieduta dalla pace e che la vita politica e sociale scorra sempre nell’alveo democratico e nel rispetto scrupoloso della dignità delle persone”.
“In una società democratica non c’è posto per il terrorismo, che ferisce sempre profondamente la dignità delle persone e provoca morte e violenza”, ha dichiarato.
La Chiesa, ha rimarcato, “ha sempre condannato ogni azione terroristica o violenta. Ribadiamo ancora una volta la richiesta della scomparsa dell’ETA”.
Anche il Vescovo di Urgel, monsignor Joan Enric Vives, si è riferito alla fine delle azioni violente da parte del gruppo nello stesso giorno in cui sono state annunciate, al termine di una Messa che ha presieduto nella Cattedrale de La Seu d’Urgell in occasione del 17º anniversario della sua ordinazione episcopale.
L’Arcivescovo si è mostrato cauto di fronte alla notizia, anche se ne ha sottolineato l’importanza, e ha chiesto ai fedeli di intensificare le proprie preghiere perché giunga la pace tanto desiderata.