di Antonio Gaspari
ROMA, martedì, 14 settembre 2010 (ZENIT.org).- La visita in Gran Bretagna del Pontefice sarà un successo, ma è chiaro che avrà due volti, entusiasmo in Scozia e ostilità a Londra.
Questo è quanto sostiene l’avvocato Gianfranco Amato, membro e consulente legale dell’organizzazione britannica CORE (Comment on Reproductive Ethics) e rappresentante per l’Italia dell’organizzazione Advocates Intenational.
Intervistata da ZENIT Amato ha spiegato che i gruppi più radicali, da secoli ostili al Papa di Roma, stanno facendo di tutto per ostacolare e creare problemi alla visita del Pontefice Benedetto XVI.
I due atei dichiarati il prof. Richard Dawkins, docente di Oxford, e Christofer Hitchens, celebre giornalista, hanno addirittura chiesto l’arresto del Pontefice per crimini contro l’umanità, non appena quest’ultimo atterri in Gran Bretagna.
Dawkins e Hitchens hanno incaricato gli avvocati Geoffrey Robertson e Mark Stephens di richiedere al Crown Prosecution Service l’avvio di un procedimento penale a carico di Joseph Ratzinger.
Le associazioni ostili al cattolicesimo hanno costituito un coordinamento denominato “Protest the Pope”, per contrastare la visita del Pontefice ed hanno raccolto venticinquemila firme in calce ad una petizione inviata al governo britannico per chiedere non solo che venisse cancellata la visita papale, ma anche che lo stesso Pontefice venisse ufficialmente definito “unsuitable guest of the UK government” (ospite indesiderato).
Gli stessi gruppi hanno annunciato una “Big March” che si terrà il 18 settembre, al clou della visita londinese di Benedetto XVI. La notte prima della “Big March”, è prevista una veglia laica dalle sette di sera a mezzanotte circa, celebrata da Peter Tatchell il noto attivista gay per i diritti degli omosessuali.
“I toni sono esacerbati, e la villania e le offese non fanno davvero onore al popolo inglese. Sembra evidente che abbiano paura delle parole che il Papa pronuncerà”, ha sottolineato l’avvocato Amato.
E’ incomprensibile infatti che l’incontro del Papa col mondo accademico sia stato previsto alla St. Mary’s University College di Twickenham, che non è certo un college tra i più prestigiosi.
“Per Benedetto XVI, raffinato intellettuale, cattedratico, uomo di profonda cultura, – ha commentato Amato – non si sono aperte le porte dei templi della sapienza laica, come Cambridge ed Oxford, nonostante il fatto, che proprio nella prestigiosa università di Oxford il cardinale John Newman, che sarà beatificato durante la visita, ha trascorso attivamente gran parte della sua vita. E’ a lui, oltretutto, che si deve la nascita di quell’importante fenomeno politico religioso noto come il movimento di Oxford”.
Secondo gli estensori del programma, al St. Mary’s College il Santo Padre non terrà una lectio magistralis, ma dialogherà di educazione con circa tremila giovani, di cui va apprezzato l’encomiabile sforzo di doversi alzare all’alba per essere presenti all’avvenimento.
Incomprensibile anche la decisione di cambiare il luogo per la cerimonia di beatificazione del cardinal Newman, inizialmente previsto all’aeroporto di Conventry, e poi spostato inopinatamente al Cofton Park di Birmingham.
Non sembra essere stata davvero una grande idea quella di passare da un sito che riusciva a contenere 200.000 persone, ad uno in cui a mala pena stanno 65.000 individui stipati
“Nulla a che vedere con quello che il Pontefice troverà in Scozia – ha aggiunto il membro del CORE –. Sarà tutta un’altra musica”.
Lì verrà eseguita una Messa composta da James MacMillian, uno tra i più grandi musicisti contemporanei del mondo, e punta di diamante dell’attuale scenario musicale britannico.
La profonda fede cattolica di MacMillan, che ha avuto pure l’onore di farsi commissionare un concerto per violoncello da Rostropovich e di vederselo premiare dal grande maestro russo, riesce ad infondere alla sua musica un intenso e vibrante riverbero di assoluta spiritualità.
Per l’avvocato Amato “appare singolare che rispetto alla discutibile organizzazione della visita in Inghilterra, la parte del viaggio programmata in Scozia risulti caratterizzata da una gestione ineccepibile e professionale”.
“C’entrerà senz’altro l’eterna rivalità tra i due ‘old enemies’, ed il fatto che per gli scozzesi spesso il concetto d’identità nazionale coincide con il fatto di non essere inglesi”, ha affermato.
“Di certo – ha concluso l’avvocato – la vigorosa presenza di Pastori del calibro del cardinale Patrick Keith O’Brien e la fedele e solida fede dei cattolici scozzesi, saluterà con entusiasmo la visita del Pontefice Benedetto XVI”.