In una conferenza svoltasi questo martedì a Fatima in occasione della Settimana di Pastorale Sociale, il Vescovo ha dichiarato che “il modello attuale è ingiusto, indecente, diseguale, sproporzionato, e aggrava la povertà e l’esclusione sociale”.
“C’è una cultura dell’individualismo possessivo e della soddisfazione esacerbata”, ha aggiunto.
Secondo il presule, Vescovo ausiliare di Lisbona, “potremo tracciare vie per il futuro solo fermandoci a pensare ai modelli umanisti”.
“Non sono le persone ad essere al servizio dell’economia, ma l’economia è al servizio delle persone e dei popoli, al servizio del bene comune, senza trascurare i più vulnerabili”, ha constatato.
Per monsignor Azevedo, “dovremo essere i primi praticanti di un modello nato dalla logica del dono e caratterizzato dalla verità”.
“Come comunità cristiane libere, dobbiamo fare della carità una dimensione della nostra missione: annunciare il Regno e offrire la grazia che salva tutti coloro che vogliono accoglierla”.
Per il presule è superata “la fase di qualsiasi gioco politico”. “Non guadagniamo nulla con misure legislative che favoriscono i nostri valori se non recuperiamo la dimensione religiosa e non vinciamo la crisi di fede”.
“I principi morali devono essere iscritti nel cuore delle persone. E’ questo il nostro lavoro pastorale”, ha commentato.
La Settimana della Pastorale Sociale è in svolgimento fino a questo giovedì a Fatima sul tema “Donarsi davvero – per uno sviluppo solidale”.