Nullità matrimoniale e sviluppi dottrinali e giurisprudenziali

Al centro del IV Corso di aggiornamento in Diritto Canonico

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ROMA, lunedì, 27 settembre 2010 (ZENIT.org).- 240 operatori dei tribunali ecclesiastici (giudici, difensori del vincolo, vicari giudiziali, avvocati), provenienti da 38 nazioni dei quattro continenti – tra cui Italia, Spagna Corea del Sud, Emirati Arabi, Libano, Rwanda e una delegazione della Chiesa Orientale dell’Ucraina – si sono dati appuntamento a Roma dal 20 al 24 settembre per partecipare al IV Corso di aggiornamento in Diritto matrimoniale e processuale canonico, promosso dalla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce. 

L’obiettivo del corso era di offrire gli sviluppi dottrinali e giurisprudenziali relativi al processo di dichiarazione della nullità del matrimonio e ad alcuni dei capi di nullità che spesso si presentano in modo problematico nei tribunali ecclesiastici.

A questo proposito è stato rimarcato il carattere pastorale del processo canonico di nullità del matrimonio, “il cui scopo è il raggiungimento della certezza riguardo lo stato delle persone”.

Questa ricerca è chiamata “a fare giustizia tramite l’accertamento della verità dell’atto del consenso emesso dai coniugi”. Per essere un vero contributo alla giustizia, tale ambito “deve muovere dai presupposti della carità”, dando risposte veloci ai fedeli che le richiedono, aiutandoli poi “a vivere in coerenza con la propria condizione personale”.

All’edizione di quest’anno (la quarta, dopo quelle del 2002, 2004 e 2007) hanno preso parte il Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, mons. Raymond Burke, il Decano del Tribunale della Rota Romana, mons. Antoni Stankiewicz, il Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, mons. Francesco Coccopalmerio, il Decano del Tribunale della Nunziatura di Spagna, mons. Carlos Morán, insieme a diversi professori dell’Università della Santa Croce e di altre Università Pontificie, illustri canonisti dei Dicasteri della Curia Romana, Uditori del Tribunale della Rota Romana, Giudici dei Tribunali della Chiesa di molti paesi e specialisti delle diverse scienze che studiano il matrimonio e la famiglia.

Tra gli argomenti trattati, “L’unità della giurisprudenza e il ruolo della Rota Romana” (mons. Stankiewicz), “Il senso e il contenuto essenziale del bonum coniugum (C.J. Errázuriz), “L’incapacità di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio” (P.J. Viladrich), “L’incapacità nei casi di alcoolismo e tossicodipendenza” (P. Bianchi); “Il dolo nella giurisprudenza della Rota Romana” (G. Sciacca); “Il timore reverenziale” (N. Schoch); “L’esclusione del bonum fidei” (H. Franceschi); “La convalida del matrimonio nullo e l’ambito soggettivo di obbligatorietà della forma canonica dopo il motu proprio Omnium in mentem” (M.A. Ortiz).

Inoltre, sono state affrontate diverse questioni riguardanti l’operatività dei tribunali ecclesiastici (M. Del Pozzo), in specie la deontologia degli operatori dei tribunali della Chiesa (C. Morán) e il problema della lentezza nelle cause matrimoniali (J. Llobell), attraverso una tavola rotonda alla quale hanno partecipato i Vicari giudiziali di Parigi, New York e Valencia e i proff. Moneta, Gullo e Maragnoli.

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ZENIT Staff

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