di Elisabetta Pittino
ROMA, martedì, 10 luglio 2012 (ZENIT.org) – Il 1° giugno in Ucraina è stato The day of the children. In questa occasione, si è svolta, infatti, a Mukachevo, in Transcarpazia (Ucraina), la III Marcia per la Vita.
“I partecipanti erano più numerosi dello scorso anno, quasi un migliaio”, hanno scritto Marta Popovic e Vira Fediva, responsabili del gruppo Pro-Life Transcarpathia di Mukachevo, promotore della Marcia per la Vita, nel loro rapporto mensile sulle attività svolte.
Anche quest’anno spiccava la presenza di Vescovi e Pastori delle varie confessioni religiose presenti (cattolici, ortodossi, protestanti, riformati, eccetera) e delle autorità civili, il Sindaco.
La presenza unitaria delle varie chiese è un aspetto eccezionale di questa marcia. Generalmente le chiese delle diverse confessioni, ed in particolare i loro capi, fanno molta fatica a relazionarsi; la Marcia per la vita è, quindi, l’unico momento che li vede uniti e concordi per il terzo anno consecutivo.
Va inoltre segnalata la significativa presenza alla marcia di numerose madri con i bambini.
“Abbiamo portato palloncini e distribuito volantini (circa ventimila) sulla vita umana e su cosa fare se qualcuno soffre della sindrome post- aborto – ha raccontato Marta – anche il prete greco-cattolico ha stampato altri volantini dello stesso genere”.
Proprio riguardo al tema del post-aborto, il gruppo Pro-Life Transcarpathia è stato, fin dal suo esordio, molto sensibile e attento alla donna. In Ucraina, dove il numero degli aborti è elevatissimo, è molto alto anche il tasso di ri-abortività che arriva quasi al 90%.
Le donne abortiscono più di una volta e si trovano spesso da sole con malesseri e/o patologie più o meno rilevanti, senza nessuno che si curi di loro.
Ed il fatto che l’aborto lasci ‘strascichi’ così pesanti sulla salute della donna è ancora più rilevante e di pubblico interesse, se consideriamo che nella società odierna è soprattutto la donna a reggere la famiglia, anche dal punto di vista economico. Basti pensare che il problema dell’alcolismo è estremamente diffuso tra gli uomini.
Il gruppo pro-life di Mukachevo, dunque, è impegnato ad organizzare ritiri per aiutare concretamente le donne vittime di aborto, a cui partecipano sempre più donne.
Per la prima volta, quest’anno, è stata invitata la comunità Fede e Luce, un gruppo che coinvolge persone con handicap, “venuti – ha riferito Marta – per dare la testimonianza che anche una persona handicappata ha la sua dignità come essere umano e può vivere una vita degna di essere vissuta”.
Alcuni membri di questa comunità, presenti alla Marcia, sono giunti da città remote dell’Ucraina come Tjachiv che dista circa 150Km. “La folla li ha salutati con un lungo e caloroso applauso e loro sono stati molto contenti di essere venuti”, ha aggiunto la responsabile Pro-Life.
La giornata per la vita ucraina si è conclusa in serata con un concerto nel centro della città. “Siamo stati fortunati – ha raccontato ancora la Popovic – perché una compagnia aveva costruito un palco professionale per quel week-end e ci ha permesso di utilizzarlo per il nostro concerto”.
“Un famoso cantante ucraino – ha proseguito – è diventato molto pro-life e ha cantato per noi, facendo intervenire anche i bambini. La mia collega Vera Fediva ha poi parlato del nostro gruppo pro life, descrivendo le attività che portiamo avanti e spiegando che abbiamo un ufficio a disposizione delle persone che hanno problemi”.
Nello stesso giorno, inoltre, per la prima volta, anche il gruppo pro vita di Beregszasz (Beregove), nato dal gruppo di Mukecheve, ha organizzato una Marcia per la Vita come quella di Mukacheve.
Il lavoro del gruppo pro vita continua quotidianamente: counselling alle donne, conferenze, ritiri post-aborto, numero verde di ascolto, sostegno psicologico a singoli e a famiglie, lavoro d’ufficio, pubblicità, materiale scientifico, e via dicendo.
Tutto questo lavoro è possibile grazie all’impegno e alla passione dei membri di questo gruppo voluto dalla Diocesi Cattolica, in particolare dal Vescovo Antal Majnek, ma soprattutto grazie alla provvidenza.
La situazione economica dell’Ucraina, infatti, è estremamente pesante. Senza beneficenza questo gruppo, che si va allargando, non potrebbe svolgere questo lavoro di aiuto alle donne, ai bambini e alle famiglie.
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Tutti noi possiamo essere questa provvidenza.
Chi volesse dare degli aiuti, pratici o in denaro, può rivolgersi all’associazione “EST-Portiamo” che sta sostenendo il gruppo pro-vita
(www.estportiamo.com/estportiamo.php?volontariato=help).
È possibile effettuare donazioni detraibili, anche piccole, in denaro, inviandole direttamente sul conto corrente IBAN IT 50B0350011203000000020660, intestato a “Associazione Est-Portiamo”, causale “Progetto Vita in Transcarpazia”.